Il mondo che percepisci con i circuiti di quello che da queste parti credi essere il tuo corpo, è una radicale e perversa inversione multidimensionale, un’indicibile bestemmia cosmica che supera il muro della massima turpitudine universale, tanto da permetterti di accedere alla suprema espressione di sacra nobiltà. Quando ti rendi chiaramente conto di quanto sopra, non hai più nulla da spartire con tale mondo, così come con chi seguita a essere convinto di viverci. Allo stesso tempo, sei tutt’uno con questo mondo e con quanti seguitano a viverci con ostinata convinzione, o ti avvedi che è indispensabile diventarlo. Sì, perché comprendi che si tratta di spostare l’essenza della totalità integrale di questo tutto nella sua effettiva collocazione, così da liberarla dalla maldestra e citrulla simulazione che i circuiti di quello che un tempo credevi essere il tuo corpo seguitano a vedere. Questa impresa, ormai in atto da tempi immani, diventa imperativa e impellente, onde riuscire a usufruire del bonus, allorché percepisci che prossimamente i sopraccitati circuiti potrebbero essere destinati a una definitiva rottamazione.