Laddove molti vedono certe catastrofi, che si abbattono su alcune aree del pianeta, come maledizioni o punizioni divine, tanto per vedere le cose capovolte, mi permetto di riconoscerle come benedizioni.
Inevitabilmente ogni essere umano si confronta a un certo punto con una catastrofe radicale che lo porta a perdere tutto, inclusa la vita. Tale tragedia può accadere in qualsiasi momento, senza preavviso, nel cuore della notte, come l’ultimo terremoto. Può essere una catastrofe collettiva, o un evento privato, che riguarda una sola persona.
L’unica certezza è che la catastrofe ci sarà. È la sola cosa garantita nella vita umana.
Ciò che resta invece un’ipotesi è se sarà una maledizione, una benedizione o qualcosa che ancora non sappiamo.
Diventa forse una benedizione allorché sveglia una parte dell’umanità, o una singola persona, dal suo stato allucinatorio, che la porta a vivere in una realtà artificiale, senza alcun fondamento.
Questa catastrofe radicale è sempre accaduta sin dall’inizio del tempo lineare. Eppure, ogni volta che giunge ci coglie impreparati, come se fosse un evento estraneo alla natura effettiva dell’esistenza.
Una catastrofe, di cui siamo testimoni o protagonisti, seppure non in modo fatale, può diventare una benedizione se permette di aprire gli occhi e cambiare il modo in cui seguitiamo a vivere in questo mondo. Purtroppo le catastrofi tendono invece da queste parti a promuovere ritorsioni, vendette, guerre e, paradossalmente, misure di prevenzione, cure e rimedi, che fomentano ancor più tragedie, o ignoranza rispetto alla natura delle catastrofi.
Capire cosa sono davvero queste catastrofi e affrontarle, andandoci fino in fondo, dovrebbe essere l’unico scopo sensato dell’esistenza umana. Il fatto che verso tale scopo, da quando vivo in questo mondo, non abbia mai notato alcun effettivo interesse sia nella realtà consensuale che in ambienti alternativi, è uno degli aspetti che più mi confronta con la mia condizione aliena.
Il termine “catastrofe” deriva dal greco katastrophḗ che significa “capovolgimento”. Ne deriva forse che puoi capire cos’è una catastrofe se ti apri a un capovolgimento radicale della coscienza, mettendola sottosopra, fino al punto di riconoscere apertamente, tanto per vedere le cose capovolte, la tua alienità rispetto al genere umano.
PS: Tutte le informazioni fornite in questo articolo sono presentate unicamente per stimolare la consapevolezza e le intuizioni del lettore, e non sono intese a sostituire la sua ricerca ed esperienza diretta. Questo scritto non costituisce l’enunciazione di verità assolute, bensì di punti di vista limitati, che fanno parte di una visione più ampia, o di messaggi strategici intesi a scuotere la coscienza dall’assuefazione a pregiudizi e idee fisse. Questo significa che esprimendo un punto di vista l’autore riconosce e accetta simultaneamente il suo esatto opposto, così come ogni possibile diversità.