Nel ciclo lunare spiccano incontrastati due grandi influencer: Luna Nuova e Luna Piena. Anche se sono solo due delle 8 fasi tradizionali o delle 13 combinazioni Sole-Luna del ciclo lunare, novilunio e plenilunio si accaparrano la totalità pressoché assoluta dei follower. Se ne scrive o parla in genere una settimana prima e dopo, per cui non appena si termina di considerare una fase, si principia a trattare l’altra. Quando poi, come di recente, c’è di mezzo pure un’eclissi, quanto sopra si dilata in modo immane.
In questo breve post accenno a una delle Cenerentole del ciclo lunare: il Primo Quarto di Luna. Questa fase inizia proprio tra poco, domenica, ossia circa 7 giorni dopo la Luna Nuova, quando il Sole in Ariete è in quadratura (90°) con la Luna crescente in Cancro, di cui si scorge nel cielo la metà destra.
Questa fase non compete con l’indice di notorietà delle altre due, forse perché si tratta di un brand poco seducente ordinariamente, incapace di raggiungere grandi target. In particolare, il Primo Quarto evidenzia sovente le assurdità, i paradossi, la confusione e gli inganni che caratterizzano la percezione separata umana, su cui è preferibile convenzionalmente minimizzare.
Durante il Primo Quarto la tua essenza più intima e profonda, insofferente a ogni indolenza o depistaggio, tenta a tutti i costi di trovare spazio nella tua vita. Qui si tratta sovente di operare con tempismo e prendere decisioni limitando ogni indugio. Il problema è che il mondo che ci attornia, sia dentro che fuori, è rappresentativo di un sé falso con cui seguitiamo a identificarci, e il cui scopo è depistarci e confonderci cronicamente.
Il Primo Quarto offre l’opportunità di scegliere se essere protagonista e creatore della vita o spettatore e testimone passivo.
Con Sole in Ariete e Luna in Cancro, combinazione di questo Primo Quarto, da un lato si attiva l’esigenza istintiva di agire, prendere l’iniziativa, rischiare, mentre dall’altro c’è la tendenza a custodire quanto è stata conseguito e a rimanere arroccati in posizione difensiva. Ariete e Cancro sono segni di qualità cardinale, rappresentativi degli aspetti assertivi dell’elemento e ciclo stagionale di appartenenza, rispettivamente Fuoco e Acqua, primavera ed estate. Posseggono entrambi una spiccata natura battagliera e competitiva, votata alla sopravvivenza a tutti i costi. L’Ariete si esprime mediante l’offensiva, la conquista, il coraggio e la capacità di operare al meglio in situazioni di pronto intervento, mentre il Cancro palesa doti di resistenza, contenimento, tenacia e un’audacia improvvisa in momenti di emergenza. Un segno gioca tradizionalmente in attacco e l’altro in difesa, sebbene talvolta le dinamiche si ribaltino offrendo a quest’ultimo occasioni inattese di contropiede.
Il Primo Quarto confronta con la necessità di onorare la tua visione originaria, gli obiettivi significativi emersi in passato o anche solo di recente. Rappresenta il momento in cui occorre prendere posizione.
La domanda è: cosa faccio ora per esprimere il mio vero scopo? Che cosa voglio davvero? La chiave qui non è aspettare per ottenere una risposta, probabilmente già giunta in passato, o indugiare con dubbi e preoccupazioni. La chiave sta semplicemente nell’agire in relazione a tale risposta, senza aspettare che ne siano chiari tutti i dettagli, permettendo talvolta all’azione stessa di definire la risposta, magari su un piano inaspettato, che desta incanto e meraviglia.
George William Russell, poeta e teosofo irlandese, nato con Sole in Ariete e Luna in Cancro, descrive così questo incanto e meraviglia:
Le luci danzavano sulla montagna
Stella dopo stella arrivarono.
Le luci si fecero più spesse e inosservate
Perché eravamo in silenzio e immobili;
I nostri cuori erano ubriachi di una bellezza
Che i nostri occhi mai potevano vedere [1]
Stella dopo stella arrivarono.
Le luci si fecero più spesse e inosservate
Perché eravamo in silenzio e immobili;
I nostri cuori erano ubriachi di una bellezza
Che i nostri occhi mai potevano vedere [1]
[1] George William Russell, “The Unknown God” in Louis Untermeyer, Modern American and British Poetry, vol. 2, Harcourt, p. 153. TdA, orig. “The lights danced over the mountains / Star after star they came. / The lights grew thicker unheeded / For silent and still were we; / Our hearts were drunk with a beauty / Our eyes could never see.
Per l’intero articolo vedi: https://astrosciamanesimo.org/1-4-ariete-cancro/