Se vogliamo essere fino in fondo imparziali riguardo la verità sulla natura dell’esistenza e su ogni suo specifico accadimento occorrerebbe contemplare tutte le idee e posizioni possibili, anche quelle più inconcepibili o che maggiormente avversiamo.
Utile a questo proposito può essere considerare sempre due estremi e una via di mezzo, e poi eventualmente tutte le possibili varianti.
Per esempio:
a) l’esistenza è ordine supremo e perfezione, armonia cosmica, l’universo è stato creata da un Dio infinitamente luminoso, potente e amorevole.
b) l’esistenza, e l’universo, è totale caos, vacuità, illusione, follia e non esiste alcun Dio o, se esiste, non è affatto amorevole, luminoso e potente.
c) l’esistenza è un misto di a) e b).
Se andiamo fino in fondo su quanto sopra e su ogni sua possibile applicazione potremmo notare che una parte di noi, conscia o inconscia, è in sintonia con ogni posizione. Se non siamo in grado di riconoscere queste parti in noi stessi, con molta probabilità saremo capaci di percepirle negli altri. In questo caso, ci confrontiamo ancora con due estremi e una via di mezzo, ossia: gli altri siamo noi (quindi quello che percepisco in loro è una parte di me), gli altri sono gli altri e io sono io (non ho nulla a che fare con questi altri e quello che pensano), talvolta gli altri sono noi e talvolta no.
L’importante qui è riconoscere queste parti in noi o, se questo risulta impossibile, negli altri, prendendo atto delle loro ragioni e delle loro esperienze o credenze di riferimento, osservando come e quando alcune parti tendono a dominare o ad alternarsi tra loro, sia in noi che negli altri.
Questo atteggiamento d’imparzialità è tipico della natura Vergine e del suo pianeta governatore, Mercurio. Esso comporta il riconoscimento di ogni parte, la capacità di percepirle, senza identificarsi con esse o prendere una posizione nettamente a favore o contro. In effetti, anche questa imparzialità costituisce una parte, caratterizzata appunto da una posizione di neutralità, che occorrerebbe mettere sullo stesso piano delle altre. Quindi si tratterebbe di essere neutrali e imparziali anche rispetto alla propria stessa neutralità e imparzialità, senza farne una posizione dominante e assoluta.