Il Codice Alfanumerico Provvisorio (CAP) è derivato dalle 24 lettere dell’alfabeto greco e 26 lettere dell’alfabeto romano e fornisce l’interfaccia operativa del PTU.
A seguire le sue associazioni base nell’ordine dell’alfabeto latino:
1: A; N; 1 o 13 lettere.
2: B; O; 2 o 14 lettere;
3: C; P; 3 o 15 lettere; più propriamente la C dolce di “cena”, laddove la C dura di “cono” e del diagramma CH è rappresentata dalla K.
4: D; Q; 4 o 16 lettere;
5: E; R; 5 o 17 lettere;
6: F; S; 6 o 18 lettere
7: G; T; 7 o 19 lettere; più propriamente la G dura di “gatto”, mentre la G dolce di “gentile” è rappresentata dalla J.
8: H; U; 8 o 20 lettere;
9: I/J; V/W; 9 o 21 lettere; la J comprende la G dolce di “gentile”
10: K; X; 10 o 22 lettere; la K comprenderebbe anche la C dura come in “cono” e nel diagramma CH di “chiesa”.
11: L; Y; 11 o 23 lettere;
12: M; Z; 12 o 24 lettere.
Nell’applicazione ai nomi comprende: Stadio 1 (Sole): la prima lettera; Stadio 2 (Luna): l’ultima lettera; Stadio 3 (Ascendente): il numero totale delle lettere (gli spazi tra nomi sono considerati un numero). Per esempio, il nome Dante Alighieri corrisponde al Binario alfanumerico 4.9.3 ossia 4=D (lettera iniziale), 9=I (lettera finale), 3=15 (numero di lettere totale incluso lo spazio tra nome e cognome, sottoposto a sottrazione 15-12=3).
Nella definizione del Codice Alfanumerico Provvisorio occorrerebbe tenere conto della discrepanza tra la grafia di una lettera e la sua pronuncia che in molti linguaggi è assai diversa, così come di alfabeti distinti da quello latino e dei relativi sistemi di traslitterazione che spesso differiscono ampiamente.