Come fa a esistere il tuo corpo?
A cosa deve la sua esistenza?
A Dio, a tua madre, ai tuoi genitori, all’aria, al sole, al cibo, ecc.?
In termini piuttosto pragmatici il tuo corpo deve la sua esistenza al vuoto. Se non ci fossero gli spazi vuoti non saresti in grado di capire la differenza tra il tuo corpo e quello degli altri o di qualsiasi altra forma.
Senza il vuoto non potresti vedere nessuna forma a sé stante. Non ci sarebbe separazione e percepiresti tutto unito.
In altri termini il tuo corpo fisico deve la sua esistenza alla separazione e al fatto di vedere il vuoto come vuoto e non come pieno. Se il vuoto fosse pieno non riusciresti a capire dove inizia e dove finisce il tuo corpo e quello degli altri.
Se il vuoto fosse pieno non potresti essere in competizione e conflitto con altri corpi perché capiresti subito che fai parte di un unico corpo e che quindi il tuo corpo distinto da quello di altri è un’allucinazione e non esiste proprio.
Tenendo conto di quanto sopra, questo tuo corpo fisico esiste solo grazie alla separazione, a una percezione distorta della realtà.
Quindi forse la prima cosa da fare se sei alla ricerca dell’unità è di smetterla di identificarti ossessivamente con questo tuo corpo. Si tratterebbe in questo caso di prestargli un po’ meno attenzione, di non metterlo così tanto in mostra. Poi magari sarebbe buona cosa anche di prestare meno attenzione ai corpi altrui. Infine si tratterebbe invece di fare molta attenzione al vuoto, agli spazi esistenti tra quello che credi essere il tuo corpo e quello che credi essere il corpo degli altri.
Chissà mai che in quel vuoto non ci trovi una gran bella sorpresa?