La comprensione dell’effettiva verità sulla vita è talmente inaccettabile per la coscienza umana da risultare totalmente incompatibile con la nostra stessa esistenza.
Questo significa che ogni aspetto della vita umana è inteso a preservare la falsità sulla vita stessa e a impedire l’accesso a qualsiasi forma di verità.
Ne deriva quindi che è impossibile discutere o scrivere sulla verità, perché ciò sarebbe gravissimo e inammissibile, e soprattutto folle oltre ogni misura.
Non riuscire a trattenersi dal comunicare qualcosa di vero significa di fatto impazzire e assicurarsi il bando sociale e molti altri guai. Un’altra opzione è impiegare oscure metafore, linguaggi simbolici, espressioni artistiche. Queste nella maggioranza dei casi sono fraintese e creano ancora più falsità. Allora, per chi proprio non può fare a meno di dire qualcosa con integrità è meglio comunicare falsità pure e coerenti, seguitando a trattare con massimo vigore obiettivi o problemi inesistenti.
Questa realtà è pura simulazione e si tratta di stare al suo gioco finché dura. Sì, perché non si può vivere eternamente nella falsità. Per questo motivo a un certo punto certe persone, e alla fine dei conti tutti, escono di scena. Nel momento in cui scopri la verità non puoi più vivere in questo mondo.
Forse l’unica differenza evolutiva che conta è tra coloro che sono consapevoli delle falsità che dicono o scrivono e quanti invece non lo sono.
Forse siamo tutti coscienti delle falsità che diciamo e scriviamo e io sono l’unico cretino che non se ne rende conto, a meno che non faccia finta.
Quindi continuiamo pure con le nostre patetiche falsità quotidiane e seguitiamo a farlo come ci o vi piace.
Il mondo intero è un palcoscenico,
E tutti gli uomini e le donne semplicemente attori:
Hanno le loro uscite di scena e le loro entrate in scena (Shakespeare, Come vi piace)