Sin dall’infanzia ho sempre provato delle forti riserve verso ogni idea dominante. Questo ancor prima di scoprire che esistevano idee alternative. La supremazia dell’idea dominante era talvolta così assoluta da occultare l’esistenza di altre idee o di demonizzarle a tal punto da impedire qualunque possibile loro considerazione. Le mie riserve principali erano dovute all’incoerenza cronica che percepivo nell’idea dominante e da una naturale antipatia verso quanto impone la sua superiorità dandola per scontata, senza dimostrarla. A tale riguardo ricordo il giorno in cui trovai un libro sulla storia delle religioni. Ero molto curioso di scoprire in cosa consistessero queste altre religioni, di cui avevo solo assai vagamente sentito parlare. Nonostante il mio entusiasmo iniziale, rimasi profondamente deluso dopo aver letto le prime righe, in cui l’autore precisava in modo inequivocabile che seppure ci fossero diverse religioni nessuna di questa poteva essere anche minimamente paragonata al cristianesimo, l’unica vera religione. Questo libro era il solo disponibile sull’argomento nella sezione per ragazzi di una libreria bolognese negli anni 60. In quanto tale aveva un’autorità assoluta, anche perché forse non esistevano altri libri sul tema. A quel punto mi domandai che senso potesse avere imparare qualcosa sulle altre religioni, visto che erano sbagliate e che inoltre già possedevo l’univa vera religione. Ero alla ricerca di vere conoscenze, non di falsità. Allo stesso tempo, qualcosa non mi quadrava affatto. E da quel momento iniziai a nutrire un grande interesse verso tutto ciò che era considerato falso o inferiore. Nel corso di buona parte della mia vita sono andato controcorrente e ho seguitato a farlo anche verso la mia stessa idea controcorrente ogni volta che questa diventava l’idea dominante. Le cose non sono affatto cambiate in questi tempi.