Una tra le tante prove inconfutabili della nostra natura multidimensionale e dell’esistenza d’innumerevoli realtà alternative è data dal fatto che ogni essere umano passa in media almeno un terzo della sua vita, dormendo e sognando. In quei momenti ognuno di noi impiega un corpo alternativo a quello fisico, radicalmente svincolato dal tempo e dalla realtà consensuale. Inoltre, e questo è ancora più clamoroso, studi autorevoli hanno rivelato che trascorriamo metà del tempo in cui siamo svegli fantasticando, vagando con i pensieri e sognando a occhi aperti, piuttosto che focalizzarci sulla realtà ordinaria.
Quindi, in media, dedichiamo solo un terzo del nostro tempo alla realtà ordinaria!
In quest’ultima realtà siamo identificati con un corpo fisico separato, bisognoso d’incessanti manutenzioni, oggetto di periodici abusi, malattie e violenze, destinato inevitabilmente alla morte, e sito in un mondo dominato e controllato da autorità politiche, economiche e religiose per lo più perverse.
Eppure, l’umanità seguita pateticamente a considerare reale solo questo mondo, sforzandosi di sopravviverci e di cambiare le cose in meglio.
E se all’interno di questo mondo non ci fosse alcuna possibilità di cambiamento, per cui più insistiamo nel credere di poter cambiare qualcosa più ne rimaniamo intrappolati? Se fosse una realtà arbitraria o un incubo, su cui non abbiamo alcun potere o controllo, che speranza potremmo mai avere di cambiare effettivamente qualcosa?
In questo caso, una possibilità forse ci sarebbe: permettere a ciò che già facciamo, ossia sognare e fantasticare, di cessare di essere relegato nell’inconscio e di diventare a tutti gli effetti una realtà legittima.
Si tratterebbe di riconoscere le nostre fantasie e pensieri più luminosi, di dare a essi massima considerazione e un potere e spazio crescente nella nostra coscienza. Al tempo stesso si tratterebbe di rimuovere sempre più la realtà consensuale dalla nostra coscienza, relegandola nell’inconscio. Ogni volta che ci ritroviamo a soffrire, ad avere paura, a sentirci agitati e smarriti, a subire soprusi e inganni in questa realtà separata, se da un lato c’impegniamo a fare il possibile per sanare queste situazioni, dall’altro ci abituiamo a svegliarci da questi incubi e a ritornare nelle nostre realtà alternative.
Smettiamola di dare così tanta importanza agli incubi di questo mondo, a metterli al centro delle nostre priorità, così come delle conversazioni con i nostri simili!
L’unico effettivo motivo per cui la realtà consensuale ha tanto potere su di noi è dovuto al fatto che come esseri umani la consideriamo come unica realtà. Vale proprio la pena continuare a farlo?
Focalizziamoci sui sogni, sulle fantasie, sui nostri corpi alternativi, immuni dai limiti del corpo fisico e da ogni tipo di virus. Impariamo a condividere questi sogni e queste fantasie con gli altri, a usare corpi alternativi!
Per cominciare, quando incontriamo qualcuno proviamo ad astenerci almeno per qualche minuto, dal parlare di vaccini, malattie, denaro, politica, cibo, relazioni o qualunque altro aspetto della realtà consensuale. Condividiamo invece quello che abbiamo sognato, le nostre fantasie, quel che accade nei nostri altri mondi. Cosa succede nei due terzi delle nostre vite?