Uno degli insegnamenti più importanti della vita umana, come scrive Raimon Panikkar, è “che ci sono sogni che non possono essere realizzati e desideri che devono essere abbandonati. Non c’è nulla di anormale in questa situazione. Diventare maturi significa imparare ad accettare la reale condizione umana”. Siamo tutti esseri che per un motivo o per un altro, soffriamo e che cerchiamo di capire che cosa ci sia di sbagliato in noi e perché i risultati non sono quasi mai quello che ci si aspettava o si desiderava. “L’uomo non può crescere indefinitamente; la fioritura non può continuare sempre; fermarsi e rimanere nella condizione ottimale non è una possibilità reale. L’uomo affronta il tramonto e il decadimento”. Crescere non è che un lungo e progressivo processo di disillusione, un infrangersi poco a poco – e dolorosamente – di tutte quelle illusioni infantili che, tuttavia, ci hanno consentito di sopravvivere.
Le illusioni hanno svolto questa funzione, in modo legittimo, ingannevole o assai perverso, in base ai punti di vista, ma a un certo punto occorre che siamo disposti ad accettare il loro crollo definitivo, se intendiamo davvero maturare e capire chi siamo.
PS: il primo paragrafo è tratto da Massimo Dina, Breviario Universale, Vol. III, Viator, pp. 45-46