Da una prospettiva multidimensionale e spirituale GUARIGIONE significa liberarsi dalla percezione separata dell’esistenza. Ogni altra forma, e relativa notizia, di “guarigione” è solo fake news. Questo significa che una malattia non è in relazione con le condizioni di un corpo fisico, ma è invece connessa all’incapacità di percepire la propria vera natura. Quando t’identifichi come entità separata, sei malato anche se fisicamente sei sano. Al contrario una malattia, pure estrema, diventa un processo di guarigione se contribuisce al recupero della tua effettiva natura.
Questo processo ovviamente non esclude che ci siano miglioramenti sul piano fisico. Ma questo benessere fisico è riconosciuto solo come provvisorio. Esso implica la piena accettazione che a un certo punto il benessere verrà meno. Quindi piuttosto che investire tutta l’attenzione a preservare un benessere che inevitabilmente cesserà, la cura è intesa a recuperare il ricordo di chi siamo effettivamente invece di rinchiudersi nella folle sicurezza di un corpo fisico con le ore contate. La malattia è l’ignoranza su chi siamo e l’identificazione esclusiva con un corpo fisico che soffre e muore. Tuttavia, se non siamo consapevoli di questo stato di malattia nessuno ne ricercherà la cura.
Come dice il filosofo russo Vladimir Solovyov: “Immaginate un gruppo di persone che sono tutti ciechi, sordi e leggermente dementi e improvvisamente qualcuno tra la folla chiede: ‘Che cosa dobbiamo fare?’ […] L’unica risposta possibile è ‘cercare una cura’. Finché non sei guarito, non c’è niente che puoi fare. E poiché non credi di essere malato, non ci può essere alcuna cura”.
L’effettivo problema del genere umano e la causa di ogni suo malessere è la sua fondamentale ignoranza. L’umanità non ha alcuna idea effettiva del senso della sua esistenza e di cosa le stia succedendo ora, così come nel passato e probabilmente nel futuro. Come possiamo quindi aspettarci di prendere decisioni sensate e di agire in modo appropriato? L’umanità vive in una realtà che non conosce affatto. Non sa niente sulla sua origine e sul suo destino. Nemmeno conosce la sua funzione in questo universo, che si rivela essere sempre più infinito. Come può quindi pretendere, anche solo per un istante, di saperla lunga? Quale immane sfacciataggine permette alle autorità politiche, sociali, religiose, intellettuali e scientifiche dell’umanità di ostentare tanta certezza su come stanno le cose. Quanta immane stoltezza porta il resto dell’umanità a credere e a ubbidire a costoro? Quanto sarebbe onesto e liberatorio sentire dire dalle suddette autorità: non sappiamo chi e dove siamo, e nemmeno qual è il senso della vita umana, che cosa ci sta accadendo, e pure quel che ci è accaduto o ci accadrà. Non sappiamo in definitiva che pesci pigliare!
O anche solo: confidiamo di sapere come stanno le cose, ma non ne siamo del tutto sicuri, per cui non ci accaniamo verso quanti contestano le nostre posizioni. Al contrario, lavoriamo in armonia insieme a loro per allargare i nostri comuni orizzonti.
Nei momenti storici in cui tutti i paesi di un pianeta affrontano lo stesso problema, possiamo avere un quadro del livello d’intelligenza e maturità di ogni cultura umana. In questo contesto il livello d’intelligenza e maturità di una cultura è dato dalla capacità di considerare il maggior numero di opzioni, impedendo quindi il dominio assoluto di una sola posizione. Talvolta la tolleranza verso gli altri è solo una strategia che le autorità di un dato paese adottano al fine di evitare il malcontento irreparabile di una parte della sua popolazione. In questi casi, pur in presenza di una posizione dominante, quest’ultima seguita a garantire almeno una minima salvaguardia delle posizioni alternative. In caso contrario ci sarebbe un’insurrezione e ciò pregiudicherebbe le autorità al potere.
Un paese dove le autorità impongono in modo assoluto le proprie politiche, senza più legittimare, anche solo tatticamente, alcuna opposizione, rivela un livello d’intelligenza e maturità assai singolare, soprattutto quando l’opposizione cessa di avere alcuna rappresentanza come conseguenza di un consenso generale. In questo caso tutto quello che succede in tale paese è spudoratamente falso. Da un lato le falsità delle autorità al potere, dall’altro le falsità clandestine di alcuni sparuti gruppi di opposizione. Ogni parte si accusa reciprocamente di diffondere falsità. Tutto è radicalmente falso. L’unica notizia meno falsa, che nessuno si permette di dare, è quella che tutti sono malati, per cui si tratta di trovare una cura.