Come posso considerare come reali i corpi fisici separati, quando essi rispetto a tutti gli altri corpi (emotivo, mentale, spirituale) sono gli unici che regolarmente svaniscono? Nulla si conserva nel mondo fisico, tutto è provvisorio. I corpi delle persone che amiamo hanno un termine, come pure il nostro corpo. Questi corpi sono in circolazione per un po’ e poi, spesso senza preavviso, muoiono, lasciando il più delle volte sofferenza, senso di perdita e rabbia. Tutti i corpi fisici delle persone che amiamo sono destinati a sparire a un certo momento, perché sono parte di una realtà provvisoria.
Coloro che noi amiamo restano tuttavia nelle nostre emozioni e pensieri anche quando non sono fisicamente vicini o visibili. Noi continuiamo a stare in contatto con loro nei nostri pensieri e sentimenti.
Pensieri e sentimenti non sono considerati realtà perché ufficialmente è reale solo il mondo fisico visibile. Cose e persone in questo mondo fisico sono provvisorie e possono svanire in un attimo, mentre pensieri e sentimenti continuano a sopravvivere. Tutto è destinato a dissolversi fisicamente in questo mondo separato, mentre continua a vivere su altri livelli.
Perché allora questi altri livelli non sono considerati reali? Perché consideriamo reale solo ciò che è destinato a morire? Non è questa la prova della follia di questo mondo? Come è possibile non sentirsi frustrati e disperati in uno scenario tanto desolato?
Noi non siamo intrappolati in questo incubo, perché la sua causa può essere modificata a livello mentale. Prima di tutto devi diventare consapevole della confusione che l’identificazione con la realtà fisica genera nelle tue relazioni. Devi renderti conto che l’attività fondamentale avviene a livello della mente e divenire consapevole di ciò che pensi. Cosa pensi riguardo te stesso? Cosa pensi riguardo alle persone con cui ti rapporti? Che cosa veramente unisce te e gli altri? È la nostra mente? E dov’è Dio in questa relazione? Queste sono domande cruciali che hai da farti, perché la risposta determina ciò che veramente accade in una relazione. Sebbene il livello della mente possa apparire piuttosto complesso, alla fine è semplicissimo e chiaro. Mentre a livello fisico ci sono forme incalcolabili, nel regno mentale ci sono solo due tipi di forme pensiero: quelle basate sull’unità e quelle basate sulla separazione. Non ci sono altri pensieri, o come afferma Un corso in Miracoli “non ci sono pensieri neutrali”.
“Tutto ciò che vedi è il risultato dei tuoi pensieri. Non ci sono eccezioni a questo fatto. I pensieri non sono grandi o piccoli, potenti o deboli. Sono semplicemente veri o falsi. Quelli veri creano una realtà a loro immagine e somiglianza. Quelli falsi fanno la loro” (ACIM, W16.1:2-7)
I pensieri che formuliamo determinano la natura delle nostre relazioni. Ogni pensiero può recare unità o separazione, amore o paura, pace o guerra. Perciò in ogni tua relazione devi essere consapevole dei tuoi pensieri. In ogni momento puoi discriminare attraverso i due tipi di pensiero. E quindi devi stare attento riguardo ai tuoipensieri perché un minuscolo pensiero di separazione produce un risultato che si rifletterà nel tuo rapporto con il mondo.
Il fattore più importante è il rapporto che hai con la tua mente, che è anche la mente che esiste ovunque. C’è una libera circolazione tra le menti. I pensieri non sono bloccati nella tua mente individuale. Il concetto di una mente individuale è basato sulla separazione e, da una prospettiva di unità, è totalmente folle. Non ci sono pensieri privati, tutti i pensieri sono pubblici e hanno effetto sull’ambiente. Perciò quello che pensi con la tua mente influenza altre menti, semplicemente perché le menti non sono attributi personali. Non c’è niente come la mia o la tua mente, c’è solo una mente. E, quando la separazione è trasformata in unità, questa mente diviene la Mente di Dio.
Nelle nostre relazioni ciò che conta non è il tipo d’interazione fisica in atto, se incontro o no una persona, se mi comporto fisicamente in un certo modo. Ciò che conta è il tipo di pensieri che ho. Quei pensieri producono effetti a un livello fisico o emozionale. Ne consegue che per guarire le relazioni, è molto utile dedicare tempo per pratiche che comportano una focalizzazione della mente, come la meditazione, i viaggi sciamanici, le affermazioni, preghiere, ecc. È inoltre vitale esercitare una continua vigilanza sui nostri pensieri, incrementando pensieri di unità e rilasciando pensieri di separazione. Questo non significa comportarsi come un cane da guardia. Essere in costante controllo genera tensione e hai bisogno di imparare anche ad essere compassionevole veros i tuoi pensieri di separazione, perché essi non possono essere guariti reprimendoli. Sono guariti solo quando sono trasformati in pensieri di unità, quando veramente sai che non ti servono, quando comprendi la loro causa e li lasci andare.
Ci sono solo due tipi di attitudine riguardo all’amore: espressioni d’amore e richieste d’amore. I pensieri di separazione sono richieste d’amore. Se rispondi a un pensiero di separazione con un pensiero di unità, rispondi a una richiesta da una parte della mente intrappolata nella separazione e questo le permette di essere liberata, guarita, così che alla fine c’è soltanto una mente.
Il lavoro di unificazione non consiste nell’eliminare la separazione attraverso la sua repressione e distruzione, non comporta creare una dittatura dell’unità. Si tratta di rispondere alla separazione con l’unità. Perciò possiamo rilassarci nella consapevolezza che non c’è nulla da combattere e occorre semplicemente imparare a relazionarci da una prospettiva di unità.
Lavorare a livello mentale può essere difficile perché i pensieri spesso passano inosservati e ciò che percepisci sono i loro sviluppi fisici ed emozionali, senza alcuna traccia apparente della loro provenienza. Perciò quando trattiamo con problemi fisici ed emozionali, come perdita, dolore, sofferenza, paura o rabbia, il processo di guarigione comporta scoprire da dove vengono, da cosa sono originati. Se rimani ai livelli fisici ed emozionali, sarai sempre più confuso perché tratti gli effetti e trascuri la causa. È necessario che ti chiedi: qual è il pensiero che ha causato questo problema? E forse questo è un pensiero che era stato prodotto molto tempo fa, magari milioni di anni fa. Il punto non è scoprire chi è il colpevole, colui che ha creato quel pensiero. Ciò che conta è trovare il pensiero stesso e farlo ora, perché se noi lo pensiamo adesso, ciò prova che noi siamo i creatori di quel pensiero e che noi possiamo anche scegliere di lasciarlo andare.
Questa scelta richiede che dapprima identifichiamo il pensiero di separazione, e poi lo lasciamo andare così che esso possa tornare all’unità per essere trasformato. L’intero processo richiede pazienza e perseveranza, e posso aver bisogno di spendere un gran lasso di tempo nel primo stadio della identificazione, prima che vada nel secondo stadio del rilascio, che può pure richiedere ulteriore tempo. “I primi due passi di questo procedimento richiedono la tua collaborazione. Quello finale no. Le tue immagini sono già state sostituite. Facendo i primi due passi vedrai che è così” (ACIM, W23.5:3-5) Questo è il perdono. E del perdono “la tua mente tiene le chiavi”.
“Il perdono dipinge il quadro di un mondo nel quale la sofferenza è finita, la perdita diventa impossibile e la rabbia non ha alcun senso. L’attacco è svanito e la pazzia ha trovato la propria fine. Quale sofferenza si può ora concepire? Quale perdita si può patire? Il mondo diventa un luogo di gioia, abbondanza, carità e generosità senza fine. Adesso è così simile al Cielo che viene rapidamente trasformato dalla luce che riflette: E così il viaggio che il Figlio di Dio aveva iniziato termina nella luce dalla quale è venuto. (ACIM, W249.1:1-7)
© Franco Santoro