Tre quarti delle idee di cui leggi e senti parlare derivano da persone che cercano a tutti i costi di convincere se stesse di amare la gabbia in cui sono state ingannate a entrare (parafrasi di una citazione di Gary Snyder).
Di questi tempi credo occorra fare molta attenzione a ciò che dici o scrivi, specialmente quando vuoi essere sincero e intendi aiutare gli altri. Questo non solo perché ne potrebbero derivare gravi censure, ripercussioni e ostilità, ma soprattutto perché la tua comunicazione potrebbe contribuire ad aggravare quanto vorresti sanare.
Quello che hai forse notato da tempo è che quando in una persona s’insinua un’idea fissa, non importa quanto sia folle, a un certo punto diventa parte integrante della sua identità. Da quel momento in poi la difenderà a tutti i costi, compiendo immani sacrifici fino al punto di soffrire atrocemente e pure morire per essa. Questo è il motivo per cui anche di fronte alle prove più inconfutabili riguardo la falsità di determinate idee, chi le detiene è incapace di prenderne atto.
Allora che fare? Forse in molti casi si tratterebbe di esprimere una versione moderata, conciliante e neutrale di quanto s’intende comunicare, evitando di entrare in conflitto con il proprio interlocutore, ma al contrario offrendo sincera empatia e comprensione per la sua posizione. Questo atteggiamento, indubbiamente esemplare, causa talvolta l’effetto opposto. Chi ha un’idea fissa è più disturbato da un atteggiamento neutrale e conciliatorio, piuttosto che da un’attitudine antagonista. Un’idea folle, essendo falsa e irreale, necessita della contrapposizione con un’idea contraria così da potersi riconoscere come vera e reale. Un aperto dualismo favorisce la sopravvivenza d’idee folli che in un contesto di neutralità e conciliazione tendono invece a disgregarsi, rivelando la propria falsità e irrealtà. Questo è il motivo per cui chi usa toni conciliatori finisce sovente con l’essere condannato, frainteso e perseguitato da entrambe le parti in conflitto fino a rimetterci le penne. Il nemico numero uno del dualismo e di ogni conflitto è colui che intende porre fine al dualismo e al conflitto.
Allora che fare? Forse in molti casi si tratterebbe di esprimere una versione moderata, conciliante e neutrale di quanto s’intende comunicare, evitando di entrare in conflitto con il proprio interlocutore, ma al contrario offrendo sincera empatia e comprensione per la sua posizione. Questo atteggiamento, indubbiamente esemplare, causa talvolta l’effetto opposto. Chi ha un’idea fissa è più disturbato da un atteggiamento neutrale e conciliatorio, piuttosto che da un’attitudine antagonista. Un’idea folle, essendo falsa e irreale, necessita della contrapposizione con un’idea contraria così da potersi riconoscere come vera e reale. Un aperto dualismo favorisce la sopravvivenza d’idee folli che in un contesto di neutralità e conciliazione tendono invece a disgregarsi, rivelando la propria falsità e irrealtà. Questo è il motivo per cui chi usa toni conciliatori finisce sovente con l’essere condannato, frainteso e perseguitato da entrambe le parti in conflitto fino a rimetterci le penne. Il nemico numero uno del dualismo e di ogni conflitto è colui che intende porre fine al dualismo e al conflitto.
Un’altra opzione è limitarsi a pensare quanto s’intende comunicare, tenendolo per sé, tacendo o parlando di argomenti diversi, contando sul fatto che la comunicazione proceda a livello del pensiero.
Ma esiste pure un’altra opzione, quella che raccomando in primo luogo ogni volta che ti confronti con idee folli e soffri per l’impotenza che ne deriva.
Essa consiste nel ricercare dove quella follia che ravvisi nelle idee altrui si rivela nelle tue stesse idee e nel modo in cui conduci la tua vita. Quali sono le idee e i comportamenti folli che sei disposto a sostenere a tutti i costi, nonostante le evidenti prove della loro follia e falsità? Puoi ammetterlo? Puoi cambiare qualcosa a riguardo?
Quando comprendi questa opzione allora puoi essere grato a chiunque ti pare avere idee folli. Egli ti sta semplicemente facendo da specchio. Certo, a questo punto, potrai dire che la sua follia è davvero oltre ogni limite e non c’è alcuna possibilità di paragone con le tue eventuali piccole follie, sempre che ci siano. Puoi indubbiamente dire quel che ti pare e ovviamente ci sono tante altre opzioni.
Essa consiste nel ricercare dove quella follia che ravvisi nelle idee altrui si rivela nelle tue stesse idee e nel modo in cui conduci la tua vita. Quali sono le idee e i comportamenti folli che sei disposto a sostenere a tutti i costi, nonostante le evidenti prove della loro follia e falsità? Puoi ammetterlo? Puoi cambiare qualcosa a riguardo?
Quando comprendi questa opzione allora puoi essere grato a chiunque ti pare avere idee folli. Egli ti sta semplicemente facendo da specchio. Certo, a questo punto, potrai dire che la sua follia è davvero oltre ogni limite e non c’è alcuna possibilità di paragone con le tue eventuali piccole follie, sempre che ci siano. Puoi indubbiamente dire quel che ti pare e ovviamente ci sono tante altre opzioni.