Da una prospettiva esoterica e multidimensionale, indi accessibile a pochi e ovviamente in antitesi radicale con la percezione indotta dalla realtà consensuale, il mondo esterno è il prodotto della tua immaginazione. Questo significa che tutti gli accadimenti esterni sono un’emanazione del tuo mondo interiore. Essi hanno luogo prima dentro e poi si riflettono al di fuori. Tutti quello che succede nel mondo esterno è la proiezione dei tuoi processi mentali, che sono fondamentalmente inconsci, ma che potrebbero diventare potenzialmente consapevoli. Un percorso spirituale esoterico e multidimensionale, da distinguere nettamente dai percorsi spirituali essoterici, monodimensionali (pensiero unico), religiosi o convenzionali, è inteso ad acquisire consapevolezza di quanto con indecorosa sintesi ho provato a descriverti in poche parole (che in realtà sono anche troppe in base ai limiti di attenzione di questi tempi).
Ora, per quanti sono sopravvissuti al primo paragrafo, seppure magari agli sgoccioli della loro attenzione, vorrei aggiungere quanto segue. In questi tempi il mondo esterno si è scatenato con tutti i noti eventi di cui siamo in apparenza testimoni impotenti, malgrado un certo grado di ribellione e contrarietà. Da una prospettiva multidimensionale è il nostro mondo interiore che si è scatenato. Tutti i personaggi odiosi che si animano nel mondo politico, scientifico e dei media, così come nella tua vita personale, sono proiezioni della tua immaginazione. Per favore stai attento ora! Prima di tutto non credere a quello che ho scritto, allo stesso tempo non opporti a esso. Consideralo semplicemente. Per recuperare la consapevolezza di quanto sia il tuo mondo interiore a determinare la realtà esterna occorre che prima di tutto impari a non credere a quello che proviene dalla realtà esterna, o almeno anche solo dubitarlo. Consideralo semplicemente. Poi confrontalo con quello che succede nel tuo mondo interiore. Guardati dentro. Come ti senti riguardo quello che succede fuori, incluso ciò che leggi, ascolti, vedi. Non perdere mai il rapporto con il tuo mondo interiore, e con la tua esperienza diretta.
La cosa peggiore che ti può accadere è la perdita della consapevolezza del tuo mondo interiore. Quando questo accade diventi il tuo mondo interiore diventa inconscio e questo inconscio lo vedi nel mondo esteriore. Ma nel mondo esteriore non puoi proprio fare nulla se non dare sfogo alla tua follia e perpetuare la tua incoscienza e stato di asservimento all’illusione. Concludendo, prova ogni giorno a operare con la tua immaginazione correggendo interiormente tutto ciò che di odioso vedi nel mondo esterno. Allenati quotidianamente a non dipendere dal mondo esterno, ma a fare dipendere il mondo esterno da te. Questo è un lavoro che richiede costanza e pazienza. Si tratta di cominciare per gradi. Magari anche solo tre minuti al giorno, in una volta sola, o suddivisi in tre pratiche di un minuto l’una. Poi via via puoi aumentare il dosaggio lievemente.
Prova e vedi come ti senti. Se poi ricevi indicazioni interiori di approfondire, chiedi dentro di te in che modo puoi farlo. Il tuo mondo interiore, quando lo riconosci e gli dai priorità, a un certo punto inizia a espandersi anche fuori, stabilendo sul fuori il suo legittimo potere, per cui in certi momenti ti accorgerai che non c’è più differenza tra fuori e dentro. Però attenzione, è un potere provvisorio, perché il fuori è destinato a scomparire allorché recuperi pienamente il dentro.
Se ricevi indicazioni interiori di partecipare ad alcuni dei nostri percorsi o di verificare in modo più diretto cosa c’è dietro a queste mie parole, contattaci dentro e anche fuori a info@institutum.org
PS: Tutte le informazioni fornite in questo articolo sono presentate unicamente per stimolare la consapevolezza e le intuizioni del lettore, e non sono intese a sostituire la sua ricerca ed esperienza diretta. Questo scritto non costituisce l’enunciazione di verità assolute, bensì di punti di vista limitati, che fanno parte di una visione più ampia, o di messaggi strategici intesi a scuotere la coscienza dall’assuefazione a pregiudizi e idee fisse. Questo significa che esprimendo un punto di vista l’autore riconosce e accetta simultaneamente il suo esatto opposto, così come ogni possibile diversità.