Il seguente post in poche righe rottama radicalmente ogni aspetto della cultura umana, insieme a qualunque espediente, secolare o religioso, inteso a promuoverne l’esistenza. Sottolineiamo che tali parole rappresentano un messaggio strategico, beffardamente iconoclasta, inteso a scuotere la coscienza dall’assuefazione a idee fisse, tra cui primeggia l’associazione con la vita che l’umanità attribuisce a se stessa. Nell’enfatizzare che questo scritto non costituisce quindi l’enunciazione di verità assolute, evidenziamo tuttavia al tempo stesso che nessuna idea o credenza del genere umano può sostenere di rappresentare una verità assoluta, a meno che non lo faccia strategicamente per battere ogni record cosmico di follia e ridicolo.
L’umanità è un’interfaccia multidimensionale, un congegno omologato di collegamento tra molteplici realtà, prodotto per facilitarne l’interazione e lo scambio polivalente di dati. Di per sé l’umanità non è niente di più che un agglomerato di dispositivi organici e massificati di connessione, privi di alcuna coscienza, anima o vita effettiva. Tutto quanto l’umanoide percepisce di se stesso, ossia sensazioni, sentimenti, emozioni, pensieri, intuizioni o individualità, così come di altri suoi equivalenti dispositivi, è in rapporto unicamente con le realtà, o entità, multidimensionali, e il relativo traffico di dati, che è sua funzione interfacciare. Tale funzione è svolta macchinalmente, per cui non richiede nessun processo decisionale, che del resto l’umanità, in ragione della sua natura meccanica, non è in grado di attualizzare. Il fatto che questa premessa sia risibile, inverosimile e inaccettabile da parte dell’umanità, non compromette in alcun modo l’espletamento delle sue funzioni automatiche d’interfacciamento, poiché qualunque suo contenuto sensoriale, emotivo e psichico seguita a essere in relazione con i dati in essa transitanti.
PS: Tutte le informazioni fornite in questo post sono presentate unicamente per stimolare la consapevolezza e le intuizioni del lettore, e non sono intese a sostituire la sua ricerca ed esperienza diretta. Questo scritto non costituisce l’enunciazione di verità assolute, bensì di un punto di vista limitato, parte di una visione più ampia o di un messaggio strategico inteso a scuotere la coscienza dall’assuefazione a pregiudizi e idee fisse.