Non conosco nessun altro cristianesimo e nessun altro Vangelo se non la libertà sia del corpo che della mente di esercitare le Divine Arti dell’Immaginazione: l’immaginazione, il mondo reale ed eterno di cui questo Universo Vegetale è solo una debole ombra, e in cui vivremo nei nostri Corpi Eterni o Immaginativi, quando questi Corpi Mortali Vegetali non saranno più (William Blake)[1].
Non permettere a niente e a nessuno di privarti della tua capacità e libertà d’immaginare!
Stai in guardia da coloro che ti dicono che devi affrontare la realtà, prenderti le tue responsabilità e lasciare perdere le fantasie.
Quando ti viene detto “devi accettare la realtà” quel che sta accadendo in effetti è che qualcuno vuole farti passare per realtà le sue fantasie imponendoti di accettarle.
La realtà che vediamo e subiamo prima di diventare “reale” è stata immaginata da qualcuno.
Questo mondo è diventato l’unica realtà come conseguenza della sua accettazione assoluta e forzata. Di per sé è un mondo motivato da una natura predatoria, monopolistica, intollerante verso ogni altra realtà. Dato il suo carattere, non possiamo esimerci dall’esserne condizionati e trattenuti.
Ogni nostra velleità di creare qualcosa di nuovo e alternativo è tenacemente frustrata dal monopolio della realtà ordinaria. Il tuo potere sta tuttavia nel rifiutare di accettare questa realtà come la sola realtà, rivendicando il diritto di accesso al libero mercato delle realtà. Per fare ciò occorre che ti riappropri dell’uso cosciente dell’immaginazione.
Quando non siamo più capaci d’immaginare consapevolmente questo è il sintomo che siamo diventati delle macchine. Possiamo essere schiavi assuefatti, ignari della nostra cattività, ridotti allo stato di automi, o schiavi ribelli, che non hanno perso la loro aspirazione alla libertà. La nostra via verso la libertà è l’immaginazione.
Quando collettivamente come esseri umani decideremo di non accettare più questa realtà separata, di ammutinarci e d’immaginare una nuova realtà, allora saremo i protagonisti dell’immaginazione e non più le sue vittime.
Nulla può costringerti ad accettare questa realtà!
Al contrario hai tutto il diritto di ribellarti se non ti piace. Ti hanno fatto credere che questa realtà è la volontà di Dio, perché questo era il solo modo in cui l’avresti potuta accettare. Se ci rifletti bene, quando approvi l’idea di un Creatore amorevole di questo mondo, con tutte le contraddizioni e assurdità che essa comporta, allora puoi permetterti d’immaginare e credere qualunque cosa. Su questo punto Un corso in miracoli è piuttosto trasparente:
Con questa percezione dell’universo come se fosse stato creato da Dio, sarebbe impossibile pensare che lui sia amorevole. Poiché chi ha decretato che tutte le cose muoiano, finendo in polvere, delusione e disperazione, non può che essere temuto. Egli tiene la tua minuscola vita appesa a un filo, pronto a spezzarlo senza rincrescimento o dispiacere, forse oggi stesso. O, anche se aspetta, la fine tuttavia è certa. Chi ama un tale dio non conosce l’amore, perché ha negato che la vita è reale. La morte è diventata il simbolo della vita. Il suo mondo è adesso un campo di battaglia, ove regna la contraddizione e gli opposti si fanno una guerra infinita (UCIM, M-27.2).
Non lasciarti ingannare da un mondo in cui il dolore e la morte sono giustificate come volontà divina. Diffida delle realtà che ti impongono di essere accettate e credute. Puoi subire la loro prepotenza, il potere che hanno su di te nella follia del mondo che hanno creato, ma non cedere il potere che possiedi nell’effettiva realtà.
Mantieni la tua capacità di dire no a ciò che non comprendi e che ritieni sbagliato. Non permettere che la tua immaginazione sia invasa.
Il motivo per cui questa realtà separata continua a esistere è dovuto alla nostra accettazione e obbedienza cieca. Siamo noi che l’alimentiamo, che gli diamo spazio.
Senza la nostra complicità questa realtà cesserebbe di esistere.
Solo quando saremo in grado di proclamare e attualizzare uno sciopero generale, un’astensione dal lavoro e dalle nascite, capiremo chi ha immaginato questa realtà. A quel punto verrà fuori per negoziare e lo vedremo finalmente in faccia. Prima di allora non accadrà mai nulla di nuovo qui, ma nel frattempo può aver luogo nella tua immaginazione luminosa… e se seguiti con ostinazione, alla fine quell’immaginazione diventerà la tua realtà.
Tratto da: La realtà superna: immaginazione, desideri e sogni, di Franco Santoro, Institutum Provisorium, 2020.
[1] William Blake, “Jerusalem”, The Selected Poems of William Blake, Hertfordshire, Wordsworth, 1994, p. 352, TdA, vers. orig. “I know of no other Christianity and of no other Gospel than the liberty both of body and mind to exercise the Divine Arts of Imagination: Imagination, the real & eternal World of which this Vegetable Universe is but a faint shadow, and in which we shall live in our Eternal or Imaginative Bodies, when these Vegetable Mortal Bodies are no more”.