Pahai Eneghe Atar è il nome originale in prokubemauna[1] del Rituale Base del Sacro Cono. Questa pratica riflette le nozioni chiave di molte tradizioni misteriche, così come di tutti gli aspetti infami di confine tra Configurazione Umana Arbitraria (CUA) e non-CUA. Il Rituale annovera tra i suoi scopi quello di affrancare le strutture replicanti di quarta dimensione intrappolate nel CUA. Queste strutture si manifestano come Graha, emozioni di separazione, terrore, dolore, rabbia, confusione, perversione, follia, impulsi sessuali, violenza, shock, perdita di conoscenza, cattività, risentimento e altri rancori innominabili. Il Rituale Base del Sacro Cono è stato praticato in pubblico dal 1996. Finora sono stati celebrati più di 3000 rituali ufficiali, con la partecipazione complessiva indicativa di circa ventimila persone di ogni continente.
1. Il Pahai Eneghe Atar comprende tre stadi principali, ciascuno dei quali corrisponde a specifici
Settori del Cerchio, o ai Tre Mondi. Dopo una fumigazione opzionale e un’invocazione obbligatoria di soccorso rivolta al vero Dio, dopo aver definito lo spazio sacro tramite il perimetro dele Direzioni, ti focalizzi sull’Intento. In seguito cammini in senso orario intorno al Cerchio, fermandoti in una posizione nella quale ti senti attratto. Quel punto è connesso con l’Intento e consente all’energia di intensificarsi. E’ generalmente il Settore più allineato con la tua volontà e desideri, così come si esprimono in quel dato momento. In questo primo stadio sei invitato a entrare nell’espressione più forte della volontà e del desiderio, focalizzandosi su ciò che vuoi per te stesso e per gli altri. Significa, come per tutti gli stadi del rituale, di aprirsi a sensazioni, immagini, suoni, parole, o qualunque cosa accade, senza giudicare o premeditare. L’Intento, una volta chiarito, è espresso attraverso gesti, danza, espressioni verbali, canti, posture del corpo o rimanendo semplicemente in silenzio.
2. Alla fine del primo stadio ti muovi in senso antiorario. L’esternazione dell’Intento è destinata ad attirare gli elementi contrastanti e creare le condizioni per il secondo stadio: la Funzione. Ora occorre scegliere un altro Settore in risonanza con l’energia che ha bisogno di essere rilasciata. In genere corrisponde a limiti, blocchi, squilibri o grandi potenziali inespressi. L’energia di quel Settore può manifestarsi attraverso sensazioni, emozioni, pensieri, memorie, immagini o persone, o qualunque cosa accade in quel momento. L’espressione energetica è come nello stadio precedente, sebbene sia preferibile in questo caso agire con maggiore intensità.
Il secondo stadio rappresenta la fase cruciale del rituale. E’ il momento in cui sei invitato a offrire
l’energia per il sacrificio. Sacrificare significa compiere un’azione sacra che qui consiste nel rilasciare o donare qualcosa sul piano multidimensionale. Questo sacrificio è un’offerta di rancori. Un rancore, o Graha, è qualunque malessere fisico, emozionale, mentale o spirituale, inclusa ogni attitudine o situazione, anche di apparente benessere, che alimenta l’ego e l’illusione della separazione.
Quasi tutto ciò che dici o fai nel CUA è invero una qualche forma di rancore, una forma di reazione basata su sensazioni nocive profondamente radicate, non importa se appaiono tali o no, poco importa se la loro espressione è convogliata positivamente o negativamente.
Al contrario di ciò che comunemente si pensa, i Graha sono le offerte preferite a livello multidimensionale, dagli antenati, entità luminose, angeli e altri. Nelle attività di scambio con realtà multidimensionali essi rappresentano materiale di gran valore. Tutte le situazioni in cui sei carico di rancori, sono momenti di grande potere. “In quel momento” dice Ur Kuran “ti trovi di fronte a una
tremenda scelta, la scelta cruciale che hai affrontato fin da quando hai cominciato a muovere i primi passi in questa realtà… Sia che ne sei consapevole o meno, una parte di te sa molto bene quanto valore hanno i rancori. Per questo motivo, quando diventano disponibili, istintivamente tendi a trattenerli o a
nasconderli. Quando fai questo, tradisci la tua chiamata originaria. E’ un’azione sciocca perché i rancori non ti apportano alcuna ricchezza se li tieni per te o li vendi sui mercati di questo pianeta. Il loro valore è riconosciuto solo quando accedi all’asse verticale e li scambi nei mercati multidimensionali. Questo è possibile soltanto quando ti rifiuti di conservarli o farli circolare sulla Terra… Il secondo stadio ti offre quest’opportunità. Se hai successo in quest’impresa, anche solo per un istante, la gratitudine degli
Spiriti giungerà traboccante a te “.
Il pieno sviluppo di questo stadio ti consente di entrare nel centro dell’asse verticale e muoverti oltre
il regno orizzontale delle quattro direzioni e degli elementi, accedendo al quinto elemento, l’etere. Questo processo è fondamentalmente il risultato di sensazioni a livello molto profondo, di rilascio e di offerta. In questo caso, tutte le inquietudini e abiezioni della vita sono annientate dal profondo
impatto delle potenti energie coinvolte nel rilascio. Il rilascio permette la creazione di spazio, vuoto, e Bhi Jinah, requisito essenziale per ricevere.
3. Nel terzo stadio, dopo esserti mossi in senso orario, ti posizioni in un altro Settore. Qui sei invitato a ricevere e abbandonarti a tutto quello che arriva come risultato del tuo sacrificio. Una volta che hai
fatto l’offerta sul piano multidimensionale, puoi aprirti e ricevere. La posizione scelta in questa circostanza sovente è collegata con il Settore che fornisce maggiore energia. Se svolgi il rituale con altre persone, alla fine ciò che è stato ricevuto può essere condiviso con gli altri partecipanti. Una volta concluso il rituale, è importante prendere nota dell’esperienza e delle posizioni di ogni stadio.
Questa pratica è una chiave nel lavoro astrosciamanico e costituisce un’installazione preliminare del Sacro Cono. Il piano multidimensionale necessita di questa pratica, che solo gli esseri umani possono effettuare. E’ una pratica di mutuo nutrimento che veicola l’energia lungo l’asse verticale, distribuendola in modo armonico secondo i bisogni e gli intenti di ciascun Mondo.
In conformità al lignaggio del Sacro Cono, per favore sii pienamente consapevole che per praticare il Rituale di Base pubblicamente è necessario ricevere una specifica formazione e iniziazione. Tale processo permette la comprensione e l’esperienza diretta di aspetti basilari di questa pratica che non
sono trattati nella Formazione. Per informazioni rivolgersi al Rettore.
I mercanti della luce
Un tempo accadde che da Handor, la fiera di frontiera della Sfera di Luce, una congregazione di mercanti si mise in viaggio per raggiungere Rodnah, la fiera di frontiera della Sfera di
Buio. I loro carri erano colmi di ogni tipo di merce luminosa, che i mercanti
erano determinati a vendere nelle piazze di Rodnah in cambio di quanto più buio
fosse possibile ottenere. Il buio era un bene molto prezioso per la Sfera di
Luce e i mercanti di Handor erano pronti a tutto per procurarselo. Dopo un
lungo viaggio essi approdarono a Rodnah, e quivi chiesero il permesso di
esibire i loro beni. Le loro merci luminose destarono stupore e meraviglia tra
gli abitanti del luogo che mai avevano adocchiato così tanta luce. I mercanti
di Handor, dal canto loro, mai avevano mirato tanto buio. I mercanti iniziarono
infervorati a smerciare la luce in cambio di tanto buio. Essi erano estasiati
dal buio così come gli abitanti di Rodnah lo erano dalla luce. La luce era di
fatto un bene parecchio prezioso per la Sfera del Buio. Queste circostanze si
rivelarono così proficue che i mercanti di Handor decisero di prorogare la
partenza per aprire e gestire un apposito negozio. Nel giro di poco tempo il
negozio diventò una grand’azienda. Il successo fu tale da rendere indispensabile
l’apertura di succursali anche in altre località della Sfera di Buio.
L’attività dei mercanti di Handor diventò molto complessa e ben presto
iniziarono a sorgere malumori tra i mercanti. Ciascun mercante decise in
seguito di operare autonomamente e gestire una propria società di luce. Poi
accadde che giunsero mercanti da altri luoghi con l’intento di imitare il
successo commerciale dei mercanti di Handor. Col passare del tempo la qualità
della luce cominciò a venir meno. Alcuni mercanti provarono a mescolare la luce
con il buio e ne vennero fuori luci di colore grigio che contribuirono a creare
diversi problemi. Altri decisero di produrre una sorta di buio luminoso e la
cosa generò ulteriori rogne. La luce pura si andò via via esaurendo e il suo
prezzo arrivò alle stelle. I pochi mercanti che ancora la possedevano realizzarono
guadagni di buio colossali. Quando le riserve di luce pura terminarono
definitivamente, i mercanti di Handor si ritrovarono con quantità
indescrivibili di buio. Ma il buio non era un materiale prezioso nella Sfera di
Buio e i mercanti non sapevano più cosa vendere. Fu allora che essi si
ricordarono del loro luogo di origine e del motivo per cui avevano accumulato
tanto buio. Ebbene, tante cose sono successe da quel tempo. Quel che vi posso
dire è che i mercanti di Handor hanno già cominciato il loro viaggio di ritorno
verso la Sfera di Luce. I loro carri sono colmi di buio e presto riceveranno in
cambio tanta luce, perché il buio è un bene molto prezioso per la Sfera di
Luce. D’accordo? Senz’altro! E, forse, nel momento in cui
leggi questo scritto, i mercanti hanno già raggunto la loro destinazione
finale. E tu che aspetti?
– Franco Santoro, The Provisional Notes on the Handorian Tales according to Ur Krab