Accedere alla comprensione di chi siamo veramente, alla fonte più prossima della matrice del nostro essere richiede in questi tempi un atto eroico di volontà, il coraggio di compiere un arresto forzato cosciente.
La spinta gravitazionale della realtà ordinaria ci esorta incessantemente a sfuggire dalla matrice, dalla nostra vera natura, attirandoci in una fitta rete di interazioni, obblighi, doveri, desideri, attrazioni e repulsioni, attacchi e difese.
Tutto ciò causa un inevitabile sfinimento, per cui a un certo punto, avendo sperperato ogni energia, crolliamo esausti, costretti a fermarci. Questo accade ogni giorno, quando concluse le nostre attività, ci riversiamo sdrenati sul letto. Ci congediamo allora da questo mondo, navigando durante il sonno in altre realtà, recuperando energia, che poi all’indomani investiremo ed esauriremo nuovamente per agitarci nel mondo.
Così continuiamo fino a quando con la malattia e la morte lo sfinimento diventerà assai pronunciato e saremo costretti a fermarci in maniera più duratura, congedandoci poi definitivamente da questo mondo. Allora, la fase di riposo e sfinimento sarà più prolungata. Ma se conosciamo solo la via della fuga, dell’agitazione fuori da noi stessi, una volta recuperato il minimo livello di energia, la utilizzeremo nuovamente per emergere altrove, in un altro mondo, per seguitare ad agitarci e fuggire da noi stessi.
Continueremo vita dopo vita, finché non sceglieremo di arrestarci non per sfinimento, ma come atto di volontà, l’atto di dedicare energia fresca e vitale per navigare coscientemente dentro, alla ricerca di chi siamo veramente. Questo non vuol dire cessare di operare nel mondo, abbandonare le nostre attività e relazioni. Ad esse possiamo continuare a dedicare energia, ma non tutta, solo una parte di essa.
Se non disponi di tempo per fermarti dalle attività di questo mondo, se sei occupato costantemente nel fare e disfare, questo è un segnale chiaro che hai perso il contatto con la matrice del tuo essere.
Non aspettare di raggiungere lo sfinimento per fermarti, perché in quel momento quel che rimarrà sarà solo la fine e il buio.
Esiste una vita e una luce dentro di te, dietro le quinte di questo mondo.
Prova a farti un regalo oggi, oppure impegnati a tutti i costi a farlo domani o tra qualche giorno.
Prendi tempo da dedicare a te stesso, alla tua ricerca interiore, alla comprensione di chi sei. E se nel luogo in cui ti trovi non è possibile perché tutti si agitano e sbraitano intorno e dentro a te, vai da qualche altra parte, trascorri del tempo in un luogo di ritiro, da solo o con persone che stanno facendo lo stesso.
Fallo prima di esaurire la tua energia, prima che cali la notte.
© Franco Santoro