Chi intende inoltrarsi sul sentiero della verità, sia spirituale o interiore, sia materiale o esteriore, oggigiorno può incontrare molte difficoltà.
Ci sono così tante possibilità, sentieri, credenze, idee a riguardo!
Molte persone si bloccano prima di compiere il primo passo, perché appunto non sanno da che parte andare. Continuano a girare attorno a una rotatoria, incapaci di scegliere una strada, oppure quando l’imboccano dopo poco ci ripensano e tornano indietro, ritrovandosi ancora nella rotatoria.
Nel lavoro astrosciamanico il primo passo, o meglio i primi passi, sono i più semplici possibili.
I primi passi consistono nel riconoscere il PROPRIO spazio di verità.
Sottolineo PROPRIO perché quel che conta è solo il fatto che sia di tuo gradimento, capace di darti massima soddisfazione e benessere, anche se magari per altre persone e l’ambiente in cui vivi quello spazio non è gradito.
Il tuo spazio di verità è uno spazio di potere illimitato, in rapporto con tutto quanto ti dona gioia, piacere e qualunque sensazione, emozione, esperienza che desideri. Si tratta di uno spazio immaginario, dove hai esperienza di ciò che è vero e buono per te, dove puoi essere quello che vuoi, e pure avere quel che vuoi.
Certo, ci sono anche altri passi lungo il sentiero, dove esplori altri spazi, in cui il potere è minore, e a volte c’è totale impotenza.
Nel lavoro astrosciamanico iniziamo invece dallo spazio di massimo potere.
Allora, se vuoi, puoi cominciare subito.
Immagina uno spazio di potere illimitato in cui puoi essere e fare quel che vuoi, in cui pure gli altri sono e ti fanno quel che vuoi.
Cosa sei? Cosa fai? Cosa ti viene fatto?
Immagina scene specifiche della tua vita in quello spazio, respirando profondamente, consentendo a quel che immagini di respirare, di diventare vivo.
Poi, dopo un po’, consenti al tuo corpo fisico di assumere posture e fare movimenti allineati con quello che stai immaginando.
Puoi pure danzare, cantare, suonare qualche strumento, parlare, sempre in base a quel che immagini riguardo il tuo spazio di potere.
All’inizio fai tutto questo da solo.
Poi, in seguito, chiedi a qualche amico, così per gioco, se ti può autare a rappresentare una delle scene del tuo spazio di potere, per pochi minuti.
Coinvolgi altri amici e aumenta la durata di rappresentazione.
Inoltre, puoi renderti disponibile a rappresentare lo spazio di potere dei tuoi amici, facendo ciò che è loro gradito, nella misura in cui anche tu gradisci farlo.
Nel rappresentare con gli amici il tuo o il loro spazio di potere, non è affatto necessario esprimere esplicitamente quello che immagini.
Un conto è quello che immagini, senza alcun limite, altra cosa è invece la rappresentazione fisica di quel che immagini, che dipende dalle circostanze. Per esempio, se immagini di essere un’aquila e volare, nella rappresentazione fisica puoi mimare il volo dell’aquila usando le braccia come ali.
Poi aumenta il tempo di queste rappresentazioni, estendile nella tua vita ordinaria e…
Ora mi fermo qui, perché di passi ne ho descritti già tanti.
Ritorniamo al primo:
Immagina uno spazio di potere illimitato in cui puoi essere e fare quel che vuoi, in cui pure gli altri sono e ti fanno quel che vuoi.
Cosa sei? Cosa fai? Cosa ti viene fatto?