Purificazione e astinenza possono essere motivate da obblighi morali, obbedienza a credenze religiose o autopunizione. Possono essere anche il risultato di scelte fondate sulla propria esperienza diretta, che prova quanto certi comportamenti sono causa di dolore e miseria. In questo caso questi comportamenti sono rilasciati per poter trovare pace e felicità, piuttosto che come atti di sacrificio o rinuncia.
Tra tutte le possibili forme di astinenza, rilasciare la tentazione di trattenere rancori verso se stessi e gli altri è forse la più potente. Ciò comporta astenersi dalla tendenza di attaccare e difendersi, in particolare mediante l’invidia, la gelosia e la competizione. Di nuovo qui lo scopo non è quello di diventare persone sante. È semplicemente quello di essere felici.
Franco Santoro
Immagine: “Maddalena” di Correggio
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