Esistono poche possibilità di guarigione per le nostre relazioni più intense, conflittuali e passionali a meno che non riconosciamo la loro natura multidimensionale.
Quando con una persona proviamo un’alternanza radicale di esperienze luminose e oscure, estatiche e dolorose, potrebbe trattarsi di una relazione psicotropica, un rapporto che consente l’accesso a stati sciamanici di coscienza. Questa relazione svolge la stessa funzione di alterazione della coscienza di certe piante o droghe psichedeliche, con la differenza che la somministrazione procede in modo assai più spontaneo e inconscio.
Le relazioni psicotropiche sono preziose perché ci permettono di espandere la nostra consapevolezza, di andare oltre i limiti della realtà consensuale e avere l’esperienza della nostra natura multidimensionale. Tuttavia, come certe piante e droghe psichedeliche, possono essere assai tossiche, pericolose e devastanti per la nostra salute psicofisica e spirituale. Questo accade quando ne diventiamo succubi e dipendenti, allorché non siamo capaci di gestirle e riconoscerle, tanto che la nostra intera vita degenera progressivamente e ci sembra non avere alcuna via d’uscita.
Una caratteristica tipica delle relazioni piscotropiche consiste nel fatto che le persone in questione si trovano in totale allineamento in alcune esperienze e situazioni, tanto da percepirsi come una singola unità organica, mentre in altri esistono massime diversità e opposizioni. Inoltre tramite la reciproca interazione un partner, o entrambi, entra in stati di estrema estasi o terrore, pace o agitazione, accedendo a spazi di grande benessere o malessere fisico, emotivo, mentale o spirituale.
Talvolta l’esperienza in alcune relazioni è esclusivamente luminosa, mentre in altre è solo negativa, il più delle volte di entrambe le nature.
Se le persone in questione non sono consapevoli della natura psicotropica della loro relazione, ne conseguono sovente manipolazioni, violenze, tradimenti, incomprensioni, ossessioni o altri episodi assai dolorosi, così come eventi con polarità opposta.
Purtroppo il conflitto tra questi estremi è insanabile nella realtà ordinaria, perché le sue cause appartengono ad altre realtà, sono gli effetti psicotropici dell’incontro tra persone, che rendono palese quanto accade ad altri livelli di percezione, come nel dislocamento multidimensionale. Quando queste relazioni operano in modo tossico e causano conseguenze devastanti per le persone in questione, si tratta di lasciare perdere ogni disquisizione esoterica o sciamanica, ed essere rigorosamente pragmatici.
Come fare allora? In poche parole, se non siamo in grado di gestire l’impatto doloroso, violento e caotico di queste relazioni, si tratta di chiudere in modo radicale queste relazioni e/o di gestirle unicamente secondo i riferimenti legali, sociali, psicologici o religiosi tradizionali. In questi casi occorre lasciare perdere ogni velleità esoterica, sciamanica o visionaria.
Non importa quanto sono copiose le esperienze estatiche, i sogni premonitori, i messaggi di spiriti e altri elementi non ordinari che ci incitano a seguitare la relazione, se essa seguita a provocare seri danni alle persone coinvolte, si tratta di una relazione malata. Qui occorre essere rigorosamente pragmatici, trattando la situazione in modo simile a una dipendenza da sostanze tossiche, astenendosi, avviando un processo di disintossicazione, facendosi guidare da uno psicologo o professionista competente.
Un’altra opzione, praticabile in mancanza di effetti tossici, consiste nel perseguire queste relazioni coscientemente per un fine di ampliamento di coscienza, per scopi esclusivamente sciamanici. In questo caso selezioniamo solo gli aspetti del rapporto conformi a questo intento, rinunciando definitivamente a tutti gli altri. Per fare ciò è necessario idealmente che entrambi i soggetti siano d’accordo.
Esiste anche una terza opzione, piuttosto controcorrente. Essa consiste nel ricercare individui che espressamente sono disponibili a svolgere un effetto psicotropico, usando massime precauzioni e integrità sin dall’inizio del rapporto, finalizzandolo con trasparenza a una funzione di espansione della coscienza. Se le persone in questione sviluppano anche un rapporto di altra natura, che implica una relazione sentimentale, il matrimonio, la famiglia o il lavoro, è necessario discriminare con vigilanza tra l’aspetto psicotropico e quello ordinario, permettendo a ciascuno di essere onorato con integrità e distintamente.
Quando una relazione psicotropica si è sviluppata in modo inconsapevole sin dall’inizio e ha già provocato danni notevoli agli interessati, risulta in alcuni casi arduo gestirla diversamente. Questo sommariamente perché essa è diventata il ricettacolo di un insieme caotico di entità e dimensioni conflittuali, che raramente saranno disposte a rilasciare il loro potere, a meno che non si eserciti massima disciplina e attenzione. Si tratta idealmente di riconoscere che la situazione risulta difficile, operando con pazienza e tolleranza reciproca, e qualora uno o entrambi i soggetti sono impossibilitati a reggere la situazione, prendere le distanze l’uno dall’altro per brevi o lunghi periodi.
È preferibile quindi procedere con molta cautela sin dall’insorgere dei primi sintomi psicotropici, usando apposite tecniche e strumenti.
Queste sono poche e fredde parole. Per ulteriori parole e azioni occorre verificare ogni caso singolarmente.
© Franco Santoro