Hai mai pensato che la condizione di sofferenza e miseria del genere umano possa essere tale non a causa di azioni esplicitamente malefiche, ma come conseguenza di comportamenti considerati legittimi, esemplari e doverosi in base a credenze irrefutabili? Non ti è mai passata per la testa l’idea che ci sia qualcosa di radicalmente sbagliato, folle e perverso che facciamo o approviamo perché lo riteniamo giusto e normale? Non sostengo che le cose siano effettivamente così. Sostengo invece che se il nostro scopo è sinceramente quello di scoprire la verità su noi stessi nulla può essere escluso.
Se sei una persona sensibile puoi facilmente identificare situazioni in cui avverti una stonatura tra ciò che ritieni legittimo fare o pensare in base alle tue credenze, sia ordinarie che alternative, e quanto invece ti risuona intimamente, anche se poi subitamente lo reprimi o censuri.
L’interazione umana potrebbe essere motivata da una cospirazione sistematica intesa a promuovere la menzogna ai danni della verità, insieme a tutta la sofferenza, disperazione e morte che ne deriva. Nell’ipotesi che da millenni domini nell’umanità una solidarietà dell’inganno, si tratta di mettere in discussione in modo radicale tutto ciò che pensi e fai in base alle credenze verso cui ti sei maggiormente assuefatto, considerando ciò che intimamente ritieni essere giusto anche se non lo è affatto per il resto del genere umano.