Nella pratica sciamanica ognuno può accedere alla visione ed esperienza spirituale senza mediazioni da parte di strutture religiose prestabilite. Per recuperare questa esperienza non si tratta tuttavia di entrare in antagonismo con le autorità religiose o di pretendere da esse riforme e cambiamenti. Si tratta di avere il coraggio di affrontare il mondo spirituale e interiore, poiché è da esso che emana tutto ciò che sembra esistere al di fuori. Ciò non significa che occorre limitarsi a fare viaggi sciamanici o a entrare in stati di trance.
Queste esperienze sono importanti, ma è necessario compiere anche azioni semplici e concrete. Talvolta si tratta di vedere il mondo con l’innocenza e curiosità di un bambino. Per esempio, possiamo andare tra gli alberi in mezzo alla natura, e prendercene cura o parlare con essi. Gli alberi e gli animali troveranno un modo per rispondere e per dirci qualcosa su di noi, riflettendo parti intime del nostro essere.
Qual è la differenza tra gli uomini e le piante? Esse non giudicano. Noi creiamo problemi complicati con i nostri giudizi e la convinzione che i nostri problemi siano dovuti a qualcosa che ci è stato fatto o che esiste al di fuori. Altre azioni semplici e concrete riguardano gli aspetti ordinari della vita: lavorare, cucinare, camminare, giocare, lavare, guidare, parlare, ecc. In ogni momento possiamo scegliere di svolgerle con consapevolezza e da una prospettiva sciamanica.
© Franco Santoro, 2002