Nella tua vita hai avuto esperienze di cui proprio non puoi scrivere né parlare?
Se è così, perché non ne puoi scrivere né parlare?
Perché hai paura delle conseguenze?
Per esempio, potresti essere preso per folle, venire frainteso, essere oggetto di scherno o condanna, perdere la tua reputazione o dover far fronte a una marea di commenti ostili.
Oppure sei tu stesso a considerare quelle esperienze folli, a essergli ostile, a fraintenderle. Di conseguenza fai di tutto per rimuoverle, dimenticarle, e magari ci riesci, anche se la loro memoria talvolta giunge come un fulmine e poi se ne va e non ritorna più per lungo tempo.
Ci sono certe esperienze di cui forse non è proprio possibile parlare, che per sicurezza e anche saggezza è preferibile tacere, perché nel momento in cui ne parli, anche se dici la verità, ti sembra di mentire, appari folle agli altri e pure a te stesso.
A volte mi chiedo se non stiamo quasi tutti tacendo o se siamo in tanti a farlo, fingendo di essere quel che non siamo, fino al punto in cui la finzione diventa realtà, ciò in cui crediamo, mentre la realtà diventa finzione e non più credibile.
Ci sono certe esperienze di cui non mi è possibile né scrivere né parlare, per alcuni dei motivi indicati sopra e altri ancora.
Tuttavia, quello di cui non è possibile né scrivere né parlare, decisamente lo possiamo esperire, ricordandone pure le esperienze rimosse del passato. Una volta che ciò accade, allora parla e scrive da sé, negli sguardi, nel tocco, nel silenzio, nella presenza, perché è realtà pura. Non necessita di essere descritto, discusso, sostenuto, promosso, semplicemente è.
Però, una volta che l’esperienza di quanto sopra diventa chiara, allora se ne può pure scrivere e parlare, parlando e scrivendo di altro. Se ne può parlare o scrivere, usando parole sagge o folli, conservatrici o estremiste, dicendo o scrivendo qualunque cosa. Alcuni sentiranno o leggeranno solo le parole, altri tramite quelle parole, non importa quali siano, avranno quell’esperienza di cui non è possiible scrivere né parlare. Forse.