Vi sono momenti in cui puoi sentirti assai demorailizzato, inutile, fallito, bloccato in situazioni spiacevoli e deprimenti, senza alcuna idea di ciò che sei e di quello che vuoi, privo di certezze e risposte nella vita.
Forse il problema principale è che cerchi o hai cercato a tutti i costi di darti delle risposte o di prenderle a prestito da altri che hanno le idee chiare. E nonostante questo ti ritrovi con un nulla di fatto, sul punto di soccombere e crollare definitivamente.
Quando giungi a quel punto allora forse è il momento di cessare di darti o ricercare delle risposte. Concentrati sulle domande e seguita a portele, anche se le risposte non arrivano. Il fatto che puoi porti delle domande dimostra che sei ancora vivo, consapevole, pronto a metterti in gioco. Non ti sei ancora trasformato in una macchina, in un replicante, in uno smartphone.
Stai alla larga da chi ha trovato risposte e certezze nella vita. Nel migliore dei casi si tratta di attori che recitano una parte, di addetti alle vendite o alla promozione. Nel peggiore dei casi sono persone effettivamente convinte di aver trovato risposte e certezze nella vita.
Essere capace di domandarti qualcosa, senza precipitarti a ottenere subito una risposta o certezza, dimostra che sei ancora vivo.
Puoi domandarti qualunque cosa.
Insisti con la domanda, senza volere ottenere subito una risposta. Lascia che la risposta arrivi spontaneamente, senza sforzo. E quando la risposta giunge, accettala provvisoriamente, in modo che ne possano arrivare anche altre. E se ci sono più risposte, lascia che ci siano.
Quando credi che c’è solo una risposta, quando ricevi una risposta e l’accetti come assoluta, ecco che poni le basi per trasformarti in una macchina, in un programma, da quel momento in poi non sarai più capace di porti delle domande, sarai solo uno schiavo, un replicante della risposta.
Lascia perdere tutte le risposte che ti sei dato o hai ricevuto.
Domandati prima di tutto:
Chi sono?
Ma, per favore, non fermarti qui. Lascia perdere la filosofia o lo pseudo Zen. Incalza con altre domande, pratiche, concrete, derivate dalla tua esperienza, dal tuo potere di domandare.
Per esempio
Cosa mi dà gioia?
Cosa mi fa sentire vivo?
Cosa mi dà piacere?
Che cosa fluisce bene nella mia vita?
E soprattutto domandati:
Cosa sarei se non ci fossero limiti nella mia esistenza?
Cosa farei se non ci fosse questo problema?
Cosa sarei o farei se questo fosse l’ultimo giorno della mia vita?
Poi prendi nota di tutte le risposte che dai a queste domande, senza fretta.
Tutto quello che scriverai ti darà un’idea provvisoria di quanto ti stai negando nella vita.
Ricorda che fino a quando puoi porti delle domande, sei vivo e unico. Non esiste nessuno come te, nessuno che può darti le risposte. Quindi, prova a darti la possibilita di porti le domande che contano per te e di ricevere le risposte che veramente vuoi avere.
© Franco Santoro