“Il linguaggio degli uomini era gestito da un solo emisfero del cervello, al fine di lasciare l’altro libero per il linguaggio degli dei.” (Julian Jaynes, nato il 27 febbraio 1920, Sole in Pesci e Luna in Gemelli)
Lo psicologo americano Julian Jaynes sostiene che gli uomini erano un tempo connessi direttamente con messaggi auditori e visuali emananti da autorità superiori identificate come dei. Non avevano quindi una mente privata identificata come ego (io) e agivano in quanto forze operative degli dei, con cui erano tutt’uno.
Questa mente, che Jaynes chiama “mente bicamerale”, era basata su due lati: esecutivo (dio) ed esecutore (uomo), o emisfero destro e sinistro del cervello. In questo contesto il corpus callosum, che è il ponte tra i due emisferi, era il mezzo che permetteva agli dei, dimoranti in un emisfero, di dare i loro ordini all’altro emisfero.
Usando l’Iliade di Omero come modello, Jaynes riferisce che quegli eroi ricevevano ordini continui e consigli da varie divinità, e questa era in effetti una descrizione accurata del modo in cui la gente viveva in quei tempi.
I personaggi dell’Iliade non hanno il tipico monologo interiore caratteristico degli uomini contemporanei. Le loro decisioni e azioni si sviluppano nelle realtà non-ordinarie e poi si rivelano nella realtà ordinaria per mezzo di spiriti, dei e visioni. Lo stesso processo si applica a tutti i principali testi antichi.
Franco Santoro