In terza dimensione, secondo il dizionario dei linguaggi terreni, un contratto è “un accordo fra due o più soggetti che ha come oggetto lo scambio di prestazioni secondo determinate regole.” Onde onorare un contratto è fondamentale essere chiari su tre punti base: le parti contrattuali, ossia l’identità dei soggetti che stabiliscono l’accordo; la prestazione, che cosa scambiano o fanno tali soggetti; le regole, tutto ciò che descrive i termini dell’accordo. Tra questi termini il più ovvio riguarda la durata del contratto, che può essere a tempo determinato o indeterminato. Il primo è un contratto che implica una data di scadenza, il secondo si protrae invece fino al momento in cui l’accordo si esaurisce, tramite recesso o decesso di una delle parti, o in base ad altre condizioni indicate nel contratto.
In terza dimensione ogni giorno vivi situazioni stabilite da contratti a breve e lungo termine: per esempio, l’acquisto di un biglietto dell’autobus, per cui una società di trasporti si impegna a fornirmi una prestazione di viaggio per la durata di 60 minuti in cambio di 1 euro, o un contratto di lavoro indeterminato, in cui una parte si impegna a darmi uno stipendio mensile in cambio di prestazioni fino a dimissioni o pensionamento raggiunto.
Di molti di questi contratti non ti rendi conto, li dai per scontati. Ce ne sono centinaia in funzione, che ti riguardano da vicino solo in un giorno. Per esempio, quando guidi l’automobile vi sono diversi contratti all’opera. Solo per citarne alcuni, c’è il bollo di circolazione, che permette di usare il veicolo in questione per una certa durata in cambio di un pagamento; la patente di guida, che ci autorizza a guidare fino alla sua data di scadenza; il contratto di assicurazione, quello della revisione del veicolo, del suo rifornimento quando acquisti il carburante, e tante regole all’opera, come quelle del codice stradale.
Tutto va bene fin tanto che onori i contratti. Quando invece questo non succede, ecco che ci sono dei problemi. Sei multato, puoi essere processato, incorrere in pesanti sanzioni o condanne.
Questo è ciò che accade in terza dimensione, dove i contratti si fondano su parametri essenzialmente fisici. Cosa succede in quarta dimensione?
Ebbene nel multidimensionale, che è alla fine quello che conta, perché a differenza della terza dimensione continua a procedere all’infinito, qualunque cosa dici e pensi è un contratto.
Qualunque intenzione esprimi, rivolta sia a te stesso o a un’altra persona, sia a più individui visibili o non visibili, costituisce un contratto che continua a restare in vigore a meno che non sia espressamente recesso o che non sia stata stabilita una data di scadenza (che in genere è qualcosa che nessuno fa). Questo significa che i contratti in questione sono riportati nelle vite successive e continuano ad applicarsi a tutti gli effetti anche se ne hai perso completamente memoria.
La maggioranza delle situazioni che vivi nella vita, sia piacevoli sia spiacevoli, sono in relazione con contratti multidimensionali.
Ora considera semplicemente quante volte, solo nel corso di questa vita, hai pensato o detto a te stesso: “Voglio fare…”, “Voglio essere così…”, “Non farò più questo”. Quante volte hai detto a qualcuno o anche solo pensato: “Voglio stare con te”, “Puoi contare su di me”, “Ti sposerò”, “Ti sarò fedele”, ma anche “Sii maledetto!”, “Vai a…”, “Ti auguro una lenta agonia”, ecc.
Per non parlare delle occasioni in cui hai detto o anche pensato cose del tipo: “Sarò sempre con te”, “Ti amerò per sempre”, “Non ti lascerò mai”, “Ti odierò in eterno”.
Ebbene, sono tutti contratti, a meno che tu non abbia detto: “Voglio stare con te fino al 31 dicembre 2023”, “Ti sarò fedele per 28 giorni”, “Puoi contare su di me fino alle ore 15”, “Ti maledico fino al 17 gennaio 2028”. Insomma, salvo che tu non abbia indicato i termini contrattuali, si tratta di contratti a tempo indeterminato, che nel contesto multidimensionale continueranno per sempre.
Per complicare molto di più le cose, ci sono tutti i contratti che altre persone hanno fatto con te, quanti ti hanno maledetto e benedetto, odiato e amato.
Ora rilassati, perché è per questo che esiste la giurisprudenza multidimensionale. Un contratto a tempo indeterminato si può sciogliere mediante un contratto di recesso, come appunto accade con l’atto di divorzio o licenziamento. Questo non vuol dire che la cosa sia semplice, significa che è possibile, lavorandoci sopra, a meno che tu non abbia avuto la stoltezza di usare il termine “per sempre” o “in eterno”, sebbene alla fine, ovviamente pagando un onorario più alto, pure a questi casi è possibile porre rimedio.
Il passaggio multidimensionale è reso più agevole se regolarizzi la tua situazione contrattuale sia rispetto a ciò che intendi attualizzare ora, sia riguardo ai vecchi contratti, che puoi scegliere di recedere o completare con un tempo determinato.
Per fare questo, data la legislazione ancora vigente, quella che prosegue dall’inizio dei tempi, si tratta di riesumare dagli archivi dell’inconscio i contratti sepolti, individuarne i soggetti, le prestazioni e le regole, e procedere al loro esaurimento.
In tutta onestà, non è un’impresa facile sciogliere o completare questi contratti sepolti, perché sono sovente una rassegna di film dell’orrore, di vicende mostruose. Proprio per questo motivo sono stati sepolti. Tuttavia, benché sepolti e negati, essi seguono ad avere effetto e continuano ad avvelenare la nostra vita.
In: Franco Santoro, Pronto soccorso multidimensionale: emergenze spirituali, mondi paralleli e identità alternative, Institutum Provisorium, 2020, pp. 81-84.
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Vedi anche Istituto del contratto sciamanico.
© 2000 Franco Santoro