Le percussioni sono la più arcaica forma di espressione musicale e gli strumenti più importanti usati dagli sciamani e dai guaritori di ogni cultura.
Vi sono tre tipologie di percussioni sciamaniche: tamburi, sonagli e tamburelli. Laddove il sonaglio è generalmente associato con l’energia ad alta frequenza del Cielo, Mondo dell’Alto, il tamburo è normalmente collegato con l’energia a bassa frequenza della terra, Mondo del Basso, mentre il tamburello, riunisce entrambi i mondi dell’Alto e del Basso, e fa riferimento al Mondo di Mezzo.
Il tamburo facilita l’ascesa delle energie terrene verso il Cielo, mentre il sonaglio fa discendere quelle del Cielo verso la Terra, e il tamburello integra entrambe le funzioni.
I battiti del tamburo ricordano quelli del nostro cuore e del cuore interiore del pianeta. Il tamburo crea anche la dimensione acustica degli stadi prenatali e il primo suono che abbiamo sentito: il battito del cuore materno.
Poiché spesso è lo strumento più importante di uno sciamano, il tamburo è considerato con gran rispetto. È comunemente identificato con un mezzo di trasporto (cavallo, cervo, per esempio) che permette il passaggio lungo l’asse verticale, o Grande Albero, e la connessione tra Cielo e Terra. Può anche funzionare come la rappresentazione fisica del partner invisibile, del proprio alleato o doppio multidimensionale, con cui lo sciamano si rapporta per attirare l’energia necessaria per le sue imprese di guarigione.
Poiché l’intelaiatura del tamburo proviene dal legno di un albero, quando lo sciamano percuote il suo tamburo è proiettato nella dimensione del Grande Albero, o asse verticale, dove può salire, scendere e muoversi nell’intera cosmologia delle realtà multidimensionali.
Secondo la cosmologia sciamanica ci sono tre aree di base, tre Mondi (mondo dell’Alto, di Mezzo e del Basso) collegati da un asse verticale, che comunemente si riferisce all’Albero del Mondo, o Grande Albero. Nell’Epica del Sacro Cono esso rappresenta il cordone ombelicale dell’universo illusorio nato dalla separazione. Lo scopo è muoversi attraverso questo canale e lasciare andare le differenti fasi della separazione per ritornare finalmente alla piena consapevolezza della nostra natura multidimensionale. È il viaggio verso la terra originaria o verso “casa”.
Attraverso il suono del tamburo lo sciamano si muove su e giù per il Grande Albero, comunicando con i vari mondi, unendo le parti frammentate del puzzle, ristabilendo la realtà dell’unità e disfacendo tutto ciò che si è manifestato da quando è iniziata la separazione.
Il tamburo costituisce un microcosmo dell’universo multidimensionale la cui intera cosmologia è rappresentata dal tamburo stesso. Nel tamburo a doppia membrana, un lato può produrre una tonalità più alta, positiva, yang, connessa con il Mondo dell’Alto, mentre il lato opposto produce una tonalità più profonda, negativa, yin, collegata al Mondo del Basso. La parte laterale del tamburo può essere collegata all’asse orizzontale, il Mondo di Mezzo, la superficie della Terra e il tronco del Grande Albero. Esso opera come elemento di unione tra i regni dell’alto e del basso, ristabilendo l’equilibrio delle polarità e annichilendo la loro separazione illusoria. Il lato del tamburo che corrisponde al Mondo dell’Alto facilita la capacità di visione e l’apertura dei centri o chakra più alti, mentre quello che corrisponde al Mondo del Basso tende a sviluppare energia primaria nei chakra più bassi. Questa energia può essere successivamente diretta verso i centri più alti. Il tamburo a doppia membrana produce note profonde ed è ampiamente usato per fini sciamanici.
Il tamburo a una membrana, oltre che essere uno strumento tradizionale usato dai musicisti irlandesi e scozzesi, è usato prevalentemente tra gli esquimesi o sciamani siberiani e tra gli sciamani americani come i Lakota, i Blackfeet (Piedineri) e tribù del Nordovest o dell’Alaska. Per questi popoli la metà superiore del lato del tamburo normalmente rappresenta il Mondo dell’Alto, mentre la metà inferiore rappresenta il Mondo del Basso. Queste due parti sono spesso colorate diversamente o hanno indicatori che permettono allo sciamano di capire di che parte si tratta. Siate consapevoli comunque che divisioni per categorie e identificazioni fisiche nei tamburi sciamanici non sono così rigide. Sono sempre l’intento dello sciamano e i suoi riferimenti esperienziali ad avere priorità.
Ci sono diversi tipi di tamburi sciamanici. Lo spirito dell’animale da cui proviene la pelle del tamburo spesso diventa il “doppio” dello sciamano e il suo principale potente spirito alleato. I tamburi tradizionali hanno forma circolare o ovale e sono tenuti con la mano sinistra, lasciando l’altra mano libera di battere sul tamburo con o senza una bacchetta o frusta, che nel contesto immaginario sciamanico può anche rappresentare l’organo sessuale maschile che colpisce l’organo femminile rappresentato dal cuoio del tamburo. Vengono prodotti diversi tipi di suoni, secondo l’area del tamburo che viene suonata e l’inclinazione del bastoncino.
Normalmente la parte centrale (corrispondente al collo dell’utero e al canale vaginale) genera un suono profondo, mentre se ci si avvicina di più al bordo (dalle piccole alle grandi labbra), la tonalità diventa sempre più acuta o simile a quella di una campana. Quest’ultima zona rappresenta la zona magnetica che ospita il clitoride del tamburo.
In genere è preferibile impugnare la bacchetta delicatamente e permettere alla gravità di avere la meglio piuttosto che imporre il proprio controllo. Il suono del tamburo può generare frequenze nella gamma delle onde tetha (da quattro a sei cicli al secondo) che inducono un profondo stato di trance o percezioni di realtà non ordinarie, così come nella gamma delle onde alfa (da sette a tredici cicli al secondo). Quest’ultima è la frequenza primaria generata dal campo elettromagnetico della Terra e generalmente produce leggere trance e condizioni ideali per esperienze sciamaniche, Questa caratteristica rende il tamburo un prezioso compagno nei viaggi sciamanici, lavori di guarigione e rituali.
Prima di iniziare a suonare il tamburo, è utile mettere in pratica una serie di preliminari. Una buona abitudine è la fumigazione di se stessi, del tamburo e dell’ambiente. Erbe adatte a questo proposito sono salvia, sweetgrass, cedro, lavanda o tabacco. Successivamente si raccomanda di chiamare le Direzioni, offrendo fumo o invocazioni e aprire ufficialmente il Sacro Cerchio. Lo scopo è di radicarsi ed essere sicuri che il proprio corpo sia ancorato nella realtà fisica. Questo significa anche mettersi seduti in una posizione comoda e che dà potere. Tenete la spina dorsale dritta e respirate profondamente usando la piena capacità dei vostri polmoni. Ponete l’attenzione sul vostro respiro e permettetegli di espandersi in ogni parte del corpo. Poi lasciate che si estenda al tamburo e alla bacchetta che tenete in mano. Diventate tutt’uno con il tamburo e la sua bacchetta. Lasciate andare le tensioni e trovate la giusta postura. Carezzare, lisciare, abbracciare, massaggiare, baciare, coccolare e altre più intime forme di contatto aiutano a stabilire una connessione più profonda con il tamburo. Prima di iniziare a suonare il tamburo io rimango in silenzio per qualche tempo e mi connetto con l’Intento e la Funzione. Ascolto il battito del cuore e l’accordo con il tamburo. Una volta formulato il mio Intento e allineato alla frequenza del mio cuore, invito il tamburo a far sentire la sua vibrazione e comincio a suonare. Mentre procedo con i tambureggiamenti posso permettere al ritmo di espandersi e cambiare. A un certo punto posso anche aggiungere la mia voce. La fine della sessione di tambureggiamenti normalmente è annunciata da una serie di colpi veloci o lenti. Io generalmente concludo la sessione ringraziando per quanto è stato ricevuto e chiudendo il Cerchio.
© Franco Santoro, 1996