L’umanità ha assoggettato la sua mente e i suoi pensieri alla realtà materiale. In base a tale immane eccentricità il mondo che vedi ha priorità rispetto ai tuoi pensieri, ossia prima viene quel mondo e poi i tuoi pensieri. Da una prospettiva multidimensionale il mondo visibile è invece la conseguenza dei tuoi pensieri o, più propriamente, di un modo assai perverso di pensare. Esso comporta attribuire priorità al mondo fisico e al relativo corpo fino al punto di rappresentare rispettivamente la realtà e anche chi sei. Ogni cosa che vedi e senti in questo mondo, incluso il corpo con cui t’identifichi, è generata da questa inversione. Questa percezione al contrario implica una scelta precisa della mente di operare in questa modalità. In breve, ciò che percepisci nel mondo è qualcosa che hai scelto di vedere così com’è, ma poiché non sei consapevole di esercitare tale scelta seguiti ad attribuirgli un valore di realtà effettiva esistente indipendentemente da una tua scelta.
In base a tale argomentazione, che ti esorto a considerare con massima riserva, l’umanità è una specie robot, asservita a un programma di pensiero prestabilito che incatena la mente e il pensiero a una realtà simulata. Non t’invito affatto a credere a quanto sopra. Ti consiglio al contrario di accogliere le tue obiezioni dando a esse credito. Forse ciò non ti richiederà molti sforzi, poiché dalla prospettiva della mia argomentazione l’umanità è stata programmata appositamente per opporsi a quanto ho scritto. Ciò al fine d’impedire strenuamente ogni tentativo di evasione dal processo di asservimento allo stato di robotizzazione. D’altro canto, potresti sentire risonanza. Se questo è il caso, t’invito a considerare la possibilità che anche ciò faccia parte del programma di simulazione. Quest’ultimo, avendo calcolato in modo scrupoloso ogni possibile malfunzionamento, gestisce innumerevoli applicazioni di antagonismo, ribellione, anarchia, incluse simulazioni di spiritualità, religiosità e trascendenza, tra cui figurano pure le mie argomentazioni.
Il mio invito finale è di ricercare la tua pura esperienza di ciò che è vero e reale, evitando il più possibile di dare priorità al mondo che vedi, liberandoti inoltre da ogni credenza sia ordinaria che non ordinaria, così come da tutte le applicazioni di ribellione messe in atto dal programma stesso. Ricerca in te un’oasi di autenticità, o almeno uno spazio che allo stato attuale della tua coscienza riconosci essere il più autentico o il meno falso possibile. Il programma di simulazione è spietato, opera sia fuori che dentro di te, ma c’è un punto che non può raggiungere. Sono certo che lo conosci molto bene. Si tratta solo di ricordare dov’è. Questo potrebbe essere l’unico scopo della tua vera vita, ma dubito assai che possa essere lo scopo del robot.
NOTA BENE: Tutte le informazioni fornite in questo articolo sono presentate unicamente per stimolare la consapevolezza e le intuizioni del lettore, e non sono intese a sostituire la sua ricerca ed esperienza diretta. Questo scritto non costituisce l’enunciazione di verità assolute, bensì di punti di vista limitati, che fanno parte di una visione più ampia, o di messaggi strategici intesi a scuotere la coscienza dall’assuefazione a pregiudizi e idee fisse. Questo significa che esprimendo un punto di vista l’autore riconosce e accetta simultaneamente il suo esatto opposto, così come ogni possibile diversità.