In quanto essere umano l’intera tua esperienza di vita, così come quella dei tuoi simili, si fonda sull’identificazione con un corpo fisico nato in questo mondo in una certa data e destinato con certezza a morirvi. Durante l’arco di tempo tra la nascita e la morte l’esperienza esistenziale umana consiste nel fare sopravvivere questo corpo il più a lungo possibile, sopportando tutte le sofferenze e privazioni che questo comporta, in cambio di qualche piacere provvisorio o dell’illusione di una sua futura manifestazione. Questa sopravvivenza è garantita esclusivamente tramite l’uccisione, la distruzione e la sofferenza di altre creature organiche.
Tutto in questo mondo è violenza, perché questo mondo può sopravvivere solo grazie alla violenza e alla morte. Non ce ne rendiamo conto perché la propaganda che consente a questa realtà di continuare a esistere giustifica a tal punto la violenza e la sofferenza da trasformarle in atti di amore e generosità. Ci scandalizziamo tanto per gli atti di violenza compiuti da alcuni sparuti esseri umani, mentre la violenza procede in ogni istante della vita, negli atti che consideriamo più innocenti e legittimi, come per esempio l’alimentazione. La violenza è insita sia nel dolore, così come nel piacere umano.
Questo è un mondo violento, sadico e masochista, in cui soffriamo, facciamo soffrire, provando dolore o piacere a riguardo. Niente in questo mondo può vivere senza fare morire o soffrire qualcuno o qualcosa. Questo processo è evidente dal primo all’ultimo istante della vita. Tutto il resto è propaganda, inganno e fantasia. Per questo motivo seguitiamo a ostinarci a vivere a tutti i costi in questo mondo, costringendo anche altri a farlo. La vita in un mondo fisico, in cui vige l’identificazione esclusiva con un corpo separato, è l’abuso e l’atto di violenza più immane e devastante.
Quanto scritto sopra non corrisponde necessariamente a verità e può indubbiamente apparire folle e blasfemo. È un invito provocatorio a dubitare di quanto dai per scontato, ad aprire i tuoi orizzonti, per scoprire la tua verità qualunque essa sia, senza permettere a nessuno d’importela.