Una candela prima di essere accesa appare bella e fiera,
non appena poi la si accende, ecco che diventa ancor più bella e fiera,
che meraviglia assistere all’intimo rapporto tra fiamma e cera!
In seguito, gradualmente, la forma della candela inizia a venir meno,
la fiamma la scioglie inesorabile, mentre la cera colante ne deturpa le fattezze,
e appare ormai chiaro che la fine è vicina,
e quindi la candela sparisce consumata dalla fiamma,
e anche la fiamma sparisce consumata dalla candela,
e il grande mistero è capire,
dove se ne vanno la fiamma e la candela…
© Franco Santoro
Candelora
Il termine “Candelora” deriva dalla tradizione del Messale Romano, in cui il celebrante del 2 febbraio benedice le candele che saranno usate durante l’anno. La parola “candela” deriva dal latino “candere”, che significa “splendere”. Candelora, celebrata un tempo anche dalle tradizioni precristiane, è un momento ideale per fare splendere ciò che siamo veramente nell’oscurità separante di questo mondo.
Svègliati, o tu che dormi, déstati dai morti e Cristo ti illuminerà (Efesini 5,14).
Procurarsi e benedire delle candele durante Candelora può essere un modo per rappresentare il risveglio della nostra natura luminosa e il rilascio di quella separata e oscura.
Non esiste il male e non ci sono forze malefiche nel mondo. Ci sono solo persone consapevoli e persone che sono addormentate, e il sonno non ha alcuna forza. L’intera energia è nelle mani delle persone risvegliate. E una persona risvegliata può svegliare il mondo intero. Una candela accesa può accendere milioni di candele senza perdere la sua luce. (Osho)
Ricorrenze
Chiesa: Presentazione del Signore – Festa
Citazione
Un uomo di genio non commette sbagli. I suoi errori sono volontari e sono i portali della scoperta. (James Joyce, nato il 2 febbraio 1882, Sole in Acquario, Luna in Leone, Ascendente in Capricorno, scrittore irlandese)