Il bene assume il suo valore più alto in quelle occasioni in cui non ci si rende conto che si sta facendo del bene. Non si è mai tanto buoni quanto nelle occasioni in cui non ci si rende conto di essere buoni. Ossia, come direbbe il grande Sufi: “Un santo è tale finché non viene a saperlo!”.
La solitudine non si cura con la compagnia umana. La solitudine si cura attraverso il contatto con la realtà.
Quando guardiamo una persona, in realtà non vediamo quella persona: pensiamo soltanto di vederla. Quel che vediamo è qualcosa che abbiamo fissato nella nostra mente. Riceviamo un’impressione e ci atteniamo a quell’impressione, continuando a guardare quella persona attraverso il filtro di quell’impressione. E questo lo facciamo con quasi tutto.
Nessuno è stato cattivo nei vostri confronti. Qualcuno è stato cattivo nei confronti di quello che pensavano voi foste, ma non nei vostri confronti. Nessuno ti rifiuta mai. Rifiutano solo ciò che pensano tu sia. Ma questo vale in tutti i sensi. Nessuno ti accetta pure. Fin tanto che le persone non si svegliano accettano o rifiutano solo la loro immagine di te”
(Anthony de Mello, nato il 4 settembre 1931, Sole in Vergine, Luna in Toro, scrittore e psicoterapeuta indiano)
Nella materia, non vi sono dèi. Nell’equilibrio, non vi sono dèi. Gli dèi sono nati dalla separazione delle forze e morranno alla loro riunione.
In ogni poesia vi è una contraddizione essenziale. La poesia è molteplicità triturata e che restituisce fiamme. E la poesia, che riporta l’ordine, risuscita dapprima il disordine, il disordine dagli aspetti infiammati; essa fa scontrare tra loro degli aspetti che riconduce a un unico punto: fuoco, gesto, sangue, grido.
Tra i due soli, dodici tempi in dodici fasi. E il cammino in tondo di tutto quel che brulica intorno al rogo, nei limiti sacri del cerchio: il danzatore, le raspe, gli stregoni.
Antonin Artaud, nato il 4 settembre 1896, Sole in Vergine, Luna in Cancro, Ascendente in Bilancia.