In questo seminario esperienziale ci rapportiamo con le tradizioni sciamaniche mediterranee, integrando le tradizioni cristiane con quelle pagane, con particolare riferimento ai misteri del Carnevale. Useremo pratiche di danza, tocco e teatralità astrosciamanica come metodi di liberazione, recupero e guarigione dell’anima. I partecipanti possono portare i loro costumi e maschere, o usare i nostri costumi e maschere.
Durante i giorni carnevaleschi l’ordine sociale era tradizionalmente sospeso, concedendo l’espressione di configurazioni alternative. Le persone mettevano da parte i loro ruoli sociali, prendendo identità alternative. Era una celebrazione del misteri dei regni multidimensionali, in cui gli esseri umani potevano trasformarsi in altre entità o in qualunque forma desideravano.
Il Carnevale è qui inteso come un periodo di purificazione da tutti i ruoli, operato mediante la sospensione temporanea dell’ordine sociale. Durante tale periodo la realtà era messa sottosopra e le persone potevano liberarsi dai loro ruoli consueti, lasciando andare la loro personalità quotidiana. A questo periodo di purificazione sociale segue poi la purificazione spirituale della Quaresima, che inizia dopo l’ultimo giorno del Carnevale (martedì grasso) con il mercoledì delle Ceneri (che quest’anno cade il 26 febbraio).
Non occorre andare tanto lontano nello spazio e nella cultura per avere un’esperienza sciamanica e un incontro con il soprannaturale e il sacro. Nella cultura mediterranea, cristiana, gnostica e pagana vi sono tante gemme, che sono ancor più preziose per la loro capacità di mimetizzarsi, di prendere varie forme, con varie chiavi di lettura, in modo che sia lo stolto sia il raffinato possano cogliere qualcosa.
Nelle tradizioni sciamaniche mediterranee la danza, le maschere, i costumi, il teatro e i rituali sono finalizzati al raggiungimento della passione estatica. L’estasi, dal greco “ex stasis” (essere fuori) implica la liberazione dall’identificazione con un corpo e individualità separata e l’accesso a uno stato di unità della coscienza. Questo stato non è mai definitivo perché al termine del rituale il praticante ritorna alla sua identità ordinaria e nella realtà quotidiana, ma si tratta di un ritorno cosciente. La sua vita da quel momento sarà cambiata perché mediante la danza egli ha creato un ponte tra due realtà, un passaggio che gli consente di raggiungere l’estasi a suo piacimento.
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INFO
15 e 16 Febbraio 2019, dalle 10:30 alle 18:30 (con pausa dalle 13 alle 15).
Info e prenotazioni:
centroeleusi@gmail.com
338/2451232
INDIRIZZO DEL CENTRO ELEUSI
In bus o piedi: bus 20 dal centro fermata S. Egidio, poi Piazza La Veneta 20, Bologna.
In macchina: Uscita tangenziale 9, poi direzione centro fino a via Luigina Fasoli 7.