In una realtà separata il sé è frammentato e le sue parti si alternano in modo conflittuale nel mondo interiore ed esteriore. Secondo la cosmologia strategica dell’astrosciamanesimo ci sono 12 parti matrice e 144 conflitti base tra loro. Un essere umano “normale” tende a identificarsi coscientemente con una parte e conflitto per volta, sebbene tutte le parti e i conflitti siano simultaneamente presenti.
La nostra salute mentale in una realtà separata è data dalla capacità di mantenere l’identificazione con una parte e di proiettare le altre all’esterno. Nei soggetti più normali, quelli altamente condizionati o in uno stato pressoché androide, questo processo avviene spontaneamente. In altri soggetti, l’identificazione con una parte richiede uno sforzo o finzione. Per altri ancora esiste invece una tendenza naturale e irrefrenabile a identificarsi con più parti e conflitti simultaneamente. Questi ultimi soggetti in una realtà separata sono considerati “anormali” o “malati”, laddove secondo una prospettiva multidimensionale essi sono quelli che dimostrano maggiore salute.
La nostra percezione ordinaria si sposta in continuazione da un’identità all’altra e da un conflitto all’altro, causando uno stato conscio o inconscio di immane agitazione, confusione e frustrazione. Questa situazione è inevitabile in una realtà separata. Non importa cosa perseguiamo nella vita, le nostre decisioni sono basate su una consapevolezza frammentata del nostro essere che entrerà inevitabilmente in conflitto con quella di un altro frammento di noi stessi.
In altre parole, come recita la Lezione 24 di Un corso in miracoli:
“Io non percepisco ciò che è meglio per me.”
“In nessuna delle situazioni in cui ti vieni a trovare ti rendi conto dell’esito che ti renderebbe felice. Pertanto non hai alcuna guida a un’azione appropriata, né alcun modo per giudicare il risultato. Ciò che fai è determinato dalla tua percezione della situazione, e quella percezione è sbagliata. È inevitabile, dunque, che non farai ciò che è meglio per te. Eppure questo è il tuo unico obiettivo in qualsiasi situazione percepita correttamente. Altrimenti non riconoscerai cos’è.
Se ti rendessi conto che non percepisci ciò che è meglio per te, ti si potrebbe insegnare cos’è. Ma vista la tua convinzione di saperlo, non puoi imparare. L’idea di oggi rappresenta un passo nell’aprire la tua mente cosicché tu possa incominciare ad imparare.
Gli esercizi di oggi richiedono molta più onestà di quanta sei abituato a usare. Pochi soggetti, considerati onestamente e con attenzione in ognuno dei cinque periodi di pratica da intraprendere oggi, saranno più utili di un esame più superficiale fatto su un numero maggiore di soggetti. Si consigliano due minuti per ogni periodo di ricerca mentale richiesto dagli esercizi.
Inizia le esercitazioni con la ripetizione dell’idea di oggi, seguita dal cercare nella tua mente, a occhi chiusi, situazioni irrisolte che in questo momento ti coinvolgono. L’enfasi deve essere posta sullo scoprire il risultato che desideri. Ti renderai rapidamente conto d’avere in mente un certo numero di obiettivi, tutti facenti parte del risultato desiderato, e anche che questi obiettivi sono su piani differenti e spesso in conflitto.
Nell’applicare l’idea di oggi pensa a ogni situazione che ti si presenta, e poi elenca attentamente quanti più obiettivi possibili ti piacerebbe raggiungere nella sua risoluzione. Per ogni applicazione potrai seguire più o meno la traccia che segue:
Nella situazione riguardante___________ mi piacerebbe che succedesse___________, e che succedesse___________.
e così via. Cerca di includere tanti diversi tipi di esito quanti onestamente se ne presentano nella tua mente, anche se alcuni non ti sembrano direttamente collegati alla situazione, o addirittura sembrano non avere con essa alcun riferimento.
Se fai questi esercizi correttamente, scoprirai ben presto che richiedi alla situazione moltissime cose che non hanno niente a che vedere con essa. Ti accorgerai anche che molti dei tuoi obiettivi sono contraddittori, che non hai in mente un risultato unificato e che, comunque si metta la situazione, non potrai evitare di provare disappunto per qualcuno dei tuoi obiettivi.
Dopo aver passato in rassegna tutti gli obiettivi sperati per ciascuna situazione irrisolta che ti viene in mente, ripeti a te stesso:
Io non percepisco ciò che è meglio per me in questa situazione
e passa quindi alla situazione successiva.”