Questo pianeta, come lo percepisci umanamente, insieme al relativo corpo fisico con cui ti immedesimi, esiste in parallelo ad altri corpi, pianeti e dimensioni, dove dimori senza esserne consapevole.
La nostra attuale percezione umana è condizionata da credenze basate sulla separazione, il cui scopo è impedire la consapevolezza di corpi, mondi e universi paralleli. Tali credenze dominano ogni aspetto della vita umana ordinaria e promuovono in modo assillante l’identificazione esclusiva con un corpo fisico separato, così come la sua riproduzione e sopravvivenza a scapito di qualunque altra identificazione alternativa.
Queste credenze non sono necessariamente negative o disfunzionali. La loro funzione più nobile consiste nell’impedire a coloro che sono, con tutto il rispetto, così ebeti da credere in queste credenze di accedere ad altre realtà a causa dell’incompatibilità della loro cretineria.
Tuttavia, sebbene queste credenze insistano nel sostenere il contrario, il corpo fisico e la realtà consensuale in cui credi unicamente di vivere, è una gabbia, un’allucinazione indicibile, che ti separa da chi sei veramente.
Le domande qui sono: ne sei consapevole? Hai intenzione di andare oltre la percezione di vivere in questo mondo separato? Sei aperto a espandere la tua percezione e adottare misure pragmatiche per farlo? E cosa succederebbe a te e al mondo se lo facessi?
Quanto sopra, insieme a qualunque altra argomentazione affine, potrebbe essere pure una cretineria. Per cui ciò che mi preme qui rivendicare è soprattutto il diritto di credere in una cretineria come atto di libera scelta.