L’Universo è un sogno sognato da un singolo sognatore in cui tutti i personaggi del sogno sognano pure. (Arthur Schopenhauer)
Durante il sogno una parte dell’anima intraprende un viaggio. Presso molte tradizioni, prima di addormentarsi si usano recitare speciali preghiere per consentire all’anima di essere accompagnata dagli Spiriti Guida. Per la maggior parte degli uomini contemporanei il sogno si è ridotto ad un’attività irrazionale che, seppur misteriosa, non riesce ad avere alcuna utilità nella vita quotidiana tranne che per pochi esperti o sensitivi.
“Il sogno non ha la pretesa di erigersi a guida o a maestro. […] Ma può diventarlo se è in noi la volontà di comprenderlo. Non è lui che ci chiama, anche quando si rivolge direttamente a noi in sogno. Siamo invece noi che, quando al risveglio ci ricordiamo di lui, ne traiamo profitto perché non vogliamo rinunciare alla sua saggezza. Siamo sempre più convinti che la sua sapienza partecipa di una sapienza più profonda e più estesa, che trae origini da un lontano passato, conosce il nostro presente e ci indica l’avvenire”.[1]
Questa sapienza si rivela attraverso grandi sogni, vale a dire esperienze oniriche in cui i miti e le leggende della storia della Terra si esprimono in modo diretto. I grandi sogni, rari nella vita delle persone ordinarie, possono essere riconosciuti dal fatto di destare al risveglio profonda meraviglia e fascino nel sognatore, tanto che questi sente l’urgenza di raccontarlo.
Tra i popoli antichi questi sogni sono considerati come un messaggio da parte degli dei o dei demoni: tutti vi partecipano perché il sogno è al servizio dell’intera comunità. Nelle culture tribali, il sogno non è solo un’attività personale, ma è soprattutto un’attività collettiva. La visione di chi sogna, come quella dello sciamano, può fornire indicazioni mitiche valide per l’intero gruppo. Questi popoli riconoscono i sogni come una parte molto importante della loro Storia. Per Storia si intendono qui i luoghi ed i percorsi toccati dall’anima, e tutti i modelli ed i sentieri che ci collegano all’immensità dell’universo. Nella Storia sono incluse le mitologie ereditate dagli antenati e dalle tradizioni passate, le vicende della famiglia d’origine, gli eventi più significativi della propria vita, e i propri sogni.
Nell’età moderna poca attenzione è rivolta verso l’attività del sognare e questo è un’ulteriore dimostrazione della mancanza di relazione con l’Intento dell’anima. Tale relazione è fondamentale per la crescita spirituale: l’attenzione verso i sogni costituisce uno dei modi che consente di recuperarla.
Una delle tecniche più conosciute nel lavoro sul sogno è quella di guardarsi le mani. Essa fu data a Carlos Castaneda da Don Juan Matus[2] e consiste nel ricordare, prima di addormentarsi, di eseguire l’ordine di guardare le proprie mani durante il sogno.
“Facendo questo, il sognato si rende conto che tale comando arriva da qualche parte e allora si ricorda dell’altro mondo. Si ricorda del sognatore”.[3]
Da quel momento può iniziare il vero lavoro sul sogno. Le mani, in questo caso, non hanno importanza in quanto tali, ma sono solo un espediente strategico. In realtà, potrei usare qualunque altro oggetto o parte del corpo, poiché ciò che conta è ricordare l’ordine di fare qualcosa durante il sogno e di eseguirlo effettivamente. A questo scopo, nell’astrosciamanesimo impiego le Medicine Spirituali (e le parti del corpo in cui sono collocate) ottenute durante i rapporti con gli Spiriti Totem o le Guide. Una volta che imparo questo trucco (e la cosa all’inizio richiede costanza e pazienza), si tratta di sostenere l’immagine di una di queste Medicine nel sogno, cioè di continuare a mantenerla a fuoco e fare in modo che non sparisca.
Se inizia a scomparire, posso pronunciare il nome di quella Medicina o spostare lo sguardo su altri oggetti, per poi ritornare di nuovo alla Medicina quando anche questi tendono a scomparire. Lo scopo è quello di riuscire via via a sostenere la visione di più cose e di tutto l’insieme scenico. In questo modo, potrò essere in grado di esplorare agevolmente località precise e definite nelle realtà non ordinarie del sogno, e riuscire a individuare i territori specifici dei Settori anche in questa dimensione.
A volte accade che vi sono incubi o sogni che disturbano. Ricorda che spesso la tua parte sacra cerca di comunicare con te in modo simbolico e attraverso codici. Entrando in buona relazione con i tuoi sogni, hai la possibilità di individuare i modelli che sono operativi nella tua vita e di conoscere i principali protagonisti della tua storia. Potrai individuare chi sono gli ispiratori, gli aiutanti, i sabotatori, gli stimolatori, e il modo in cui la tua storia si riallaccia ai miti del tuo tempo, a quelli antichi, a quelli della Terra e dell’universo.
La risposta è nei sogni. Sognare sempre. Entrare nel mondo dei sogni e non uscirne mai. Vivere nei sogni per il resto del tempo (Haruki Murakami)
Una delle due grandi arti degli stregoni dell’antico Messico, oltre a quella dell’agguato, è sempre stata la pratica del sogno. Don Juan, nelle opere di Carlos Castaneda, definisce quest’arte come un modo di sognare in cui non si perde completamente coscienza e che inizia quando si diventa consapevoli che si sta sognando. I sogni diventano molto reali, perché in essi lo stregone può agire in base al suo Intento e fare scelte precise. Egli possiede il potere di cambiare il corso degli eventi e la realtà delle situazioni.
“Ma tutto questo non è importante”, sottolinea Don Juan. Ciò che conta è “il gioco della percezione. Sognare o tendere l’agguato significa espandere il campo di quello che si può percepire ad un punto inconcepibile per la mente”.[4]
In certe tradizioni dei nativi d’America la vita onirica è aperta pubblicamente come forma di servizio comunitario. Gli Irochesi (Huron e Seneca) impiegano il sogno come forma di religione. Essi sostengono che attraverso i sogni la parte nascosta della psiche rende visibile i suoi desideri. Se non realizza questi desideri, essa si arrabbia. I desideri nascosti vengono considerati come la base di tutti i problemi individuali e collettivi.
Gli Irochesi svilupparono un sistema che consentiva al sognatore di recitare i suoi sogni socialmente (Iroquian Dream Cult). Nonostante essi fossero un gruppo molto disciplinato e con precise regole morali, durante tale recita al sognatore veniva concesso di andare oltre le etiche convenzionali, fino ad arrivare anche ad avere rapporti sessuali con mogli di altri, se questo era un evento costante in un sogno. Questo processo consentiva la liberazione dei desideri inconsci e la prevenzione di malattie fisiche e mentali. Gli sciamani dello Zambia ottengono proprio attraverso i sogni il potere di diagnosticare le malattie, tanto che possono fornirne descrizioni accurate senza nemmeno incontrare il loro cliente.
Se hai avuto un sogno o un incubo, puoi chiedere alla tua Guida se esso ha degli insegnamenti importanti da darti a proposito o se il suo contenuto fa semplicemente parte del processo di rilascio. In quest’ultimo caso, puoi svolgere un breve rituale finale di liberazione dei rancori contenuti nel sogno e ringraziare per il lavoro di pulizia che è stato svolto durante il tuo riposo. Nel caso in cui la Guida ti risponda che il sogno contiene informazioni importanti, o qualora tu voglia saperne di più, puoi recarti nel perimetro del Grande Albero o Spirito Cerchio e allestire uno schermo. Qui puoi chiedere che il sogno venga ripetuto per te come se fosse un film alla moviola. Ferma la pellicola quando lo desideri, e chiedi alla Guida di interpretare i vari episodi. Gli Spiriti Guida sono in genere interpreti dei sogni molto abili. Quando ne hai terminato la visione, chiedi alla Guida se è il caso di fare ritorno nel sogno per cambiare, liberare, completare o guarire una parte di esso.
Dopo aver sognato, come dopo un viaggio sciamanico, è fondamentale trascrivere al più presto il contenuto dell’esperienza. E’ il modo migliore è più a portata di mano per radicare e dare forma all’essenza del mondo sciamanico. Inoltre, ciò impedisce all’ego di ingannare con depistaggi e perdite di memoria.
“La registrazione di questo materiale interiore sviluppa l’interscambio tra i mondi interiore ed esteriore. Questo interscambio può essere paragonato ad un segno dell’infinito in cui un cerchio è il mondo interiore, mentre l’altro è il mondo esteriore. Una documentazione scritta serve come prova di documentazione di questo scambio”.[5]
Da: Franco Santoro, The Voyage Through the Zodiac, Findhorn Press
[1] Ernst Aeppli, I sogni e la loro interpretazione, Astrolabio, p. 58.
[2] Carlos Castaneda, Journey to Ixtlan, Pocket Books, p. 98.
[3] Victor Sanchez, Gli insegnamenti di Don Carlos: applicazioni pratiche delle opere di Carlos Castaneda, Ed. Il Punto d’Incontro, p. 183.
[4] Florinda Donner, Essere nel sogno: una iniziazione al mondo degli stregoni, Ed. Il Punto d’Incontro, p. 8.
[5]Steinbrecher, The Inner Guide Meditation: A Spiritual Technology for the 21st Century, p. 95.