Il Sole e la Luna
Il Sole e la Luna sono i protagonisti primari del Sistema Binario, laddove l’essere umano rappresenta lo spettatore e potenzialmente pure il regista. Da un lato assistiamo all’esibizione quotidiana di questi corpi celesti, mentre dall’altro tutto ciò che vediamo è frutto di una nostra percezione. Il Sole non si muove in effetti nel cielo mentre la Luna non cambia regolarmente la sua forma. Quanto vediamo dalla prospettiva terrestre è la rappresentazione di un processo di cui noi stessi siamo gli artefici. Gli astri, i pianeti e tutti i fenomeni che si animano nella volta celeste ritraggono gli aspetti più intimamente luminosi della nostra natura, così come quelli maggiormente oscuri. In questo scenario il Sole e la Luna regnano incontrastati ripartendosi equamente il dominio dell’alternarsi del chiarore e delle tenebre.
Il Sole rappresenta tradizionalmente il giorno, la luce, l’attività, la ragione, la creazione e lo spirito, mentre la Luna raffigura la notte, il buio, la passività, l’istinto, il riflesso, l’anima e l’ombra. Questi due corpi celesti, che intercalano ripetutamente la loro supremazia nel firmamento, intessono il modello di relazione più imponente concepibile secondo la percezione umana. Il ciclo lunare descrive le fasi del loro rapporto così com’è riconoscibile dalla prospettiva geocentrica della Terra. Da questa angolazione Sole e Luna sembrano entrambi muoversi intorno a codesto pianeta e appaiono inoltre con dimensioni pressoché identiche, anche se la Luna, quando raggiunge la sua pienezza, riduce gradualmente la sua forma fino a scomparire del tutto, per poi aumentarla di nuovo e ritornare così periodicamente al suo aspetto completo.
Il Sole e la Luna, così come il cielo e le stelle, che da tempi remoti catturano l’attenzione del genere umano, da una prospettiva multidimensionale sono intesi come pallide proiezioni di valori dimoranti in realtà parallele. A causa del prevalere del processo di separazione questi mondi non sono più ravvisabili in maniera diretta dalla maggioranza degli abitanti del pianeta. Il Sole e la Luna, insieme a tutti gli aspetti del mondo visibile ordinario, sono qui considerati come tenui riverberi di riflessi assai più pronunciati operanti altrove. A loro volta questi riflessi sono riconducibili a una dimensione matrice che custodisce il mistero e la verità della nostra esistenza.
Il Sole e la Luna a cui mi riferisco in questo testo sono valori multidimensionali e aspetti intimi del tuo mondo interiore. Il Sole genera un campo di energia che consente di attirare le forze e il potere necessario per esprimere la tua effettiva volontà di unificazione con ciò che è andato perduto. La Luna custodisce le antiche memorie del processo di separazione ed evidenzia gli schemi ripetitivi fecondati da quelle esperienze. Essa ti confronta con quanto è stato represso e negato. Di conseguenza ti mette faccia a faccia con ciò che occorre riconoscere e lasciare andare. Insieme alla volontà o ideale soggettivo (Sole), per liberarti e ritornare all’unità originaria hai bisogno di fare i conti con i diversi modi in cui percepisci la realtà oggettiva. Questi modi (Luna) seguitano a condizionarti, a turbarti con le loro apparenti diversità e a sconvolgere i tuoi piani, fino a quando non sono totalmente identificati e liberati. La capacità di equilibrare il rapporto tra Sole e Luna determina la qualità della tua vita sulla Terra.
La vita può essere definita dall’interazione tra Sole e Luna, giorno e notte, positivo e negativo, così come ogni altra possibile polarità. Questo processo è descritto strategicamente dal ciclo lunare e dalla relazione del Sole e della Luna con i segni zodiacali del loro transito.
Quando la Luna è dominante, le circostanze esterne e gli attaccamenti al passato prendono sovente il sopravvento. Puoi diventare vittima di schemi ripetitivi che, sebbene dolorosi e frustranti, offrono sicurezza e conforto in un mondo sconosciuto e pieno di pericoli. Quando il Sole prevale disarmonicamente, i tuoi intenti sono alieni alla realtà circostante che è sottomessa o ignorata. Si instaura uno stato di lotta e controllo cronico, causa di incessanti e copiosi sforzi, che accentua la separazione e tutta l’inevitabile sofferenza che ne deriva.
La vita nell’universo, così come la percepisci sulla Terra, si fonda sull’interazione tra Sole e Luna, creatività e ricettività, dare e avere, yin e yang, dentro e fuori, luce e oscurità, inspirazione ed espirazione. Ogni essere trova la sintonia con l’essenza della sua natura solo quando inizia ad accettare e vivere pienamente questo rapporto di equilibrio. Il ciclo lunare ne descrive magistralmente l’evoluzione secondo la prospettiva della Terra e di tutti i suoi abitanti. Esso ci mostra in ogni suo aspetto la dinamica del rapporto della Terra con il Sole e la Luna.
“Di tutti gli astri ‘mobili’, soltanto il sole e la luna hanno movimenti che possono essere rappresentati da cerchi regolari sul cielo delle stelle fisse, poiché le orbite apparenti degli altri pianeti sono a loro volta retti dal centro solare e dal centro terrestre, così che le loro evoluzioni hanno moti combinati. […] La relazione tra il sole e la luna è analoga a quella tra l’Intelletto puro e il suo riflesso nella forma umana. Questo trova, d’altra parte, la sua espressione più evidente nel fatto che la luna riflette l’irradiamento solare come uno specchio, e che il ciclo delle sue lunazioni è come uno sviluppo ‘discorsivo’ di questo irradiamento”. (Titus Burckhardt, La chiave spirituale dell’astrologia musulmana secondo Mohyddin Ibn’ Arabi)
Il Sole
Il simbolo grafico tradizionale del Sole è un cerchio con un punto nel centro. Il cerchio è la rappresentazione dello Spirito, infinita ed eterna, perfetta nella sua forma e senza inizio né fine. È anche l’asse orizzontale, l’infinita possibilità creativa che comprende tutto ciò che esiste. Il punto è l’asse verticale di cui il cerchio è l’emanazione, il Centro, l’apertura o fonte attraverso cui si esprime la coscienza multidimensionale. Il simbolo solare mostra le infinite possibilità creative raggiungibili tramite il collegamento consapevole con il Centro che dimora dentro di noi. Evidenzia anche il percorso di rilascio che, da qualunque punto ti trovi, consente di ricondurti alla coscienza della tua natura originaria. Il cerchio ricorda inoltre che l’esistenza del mondo manifesto segue un andamento ciclico in cui il passato si ripete di continuo. Le lezioni karmiche non cessano di ripresentarsi fino a quando non sono apprese. Il punto mostra che l’unico modo per imparare le lezioni, e smettere così di ruotare, è di stabilire la connessione con il Centro.
Il Cerchio è uno dei simboli grafici più antichi e di maggiore potere. La sua origine risale ad almeno 50000 anni fa.
Per l’umanità dei primordi era possibile rendere l’idea del Centro solo tracciando la circonferenza che da esso si origina, e siccome il Cerchio era simbolo universale del Cielo, il Centro del Cielo non poteva che essere il Sole e (per traslazione) Dio e l’Io individuale (per l’analogia microcosmica) [1].
Guardando il Sole è facile rendersi conto del motivo per cui è riconosciuto tradizionalmente come il dato principale in una carta natale. Esso include il 99,86% dell’intera materia del sistema solare e il suo peso è 700 volte maggiore a quello di tutti i pianeti messi insieme. Senza la sua presenza non potrebbe esserci alcuna vita fisica. I pianeti che ruotano attorno al Sole, visibili solo grazie alla sua luce, appaiono come minuscole estensioni periferiche piuttosto che entità autonome. Il Sole s’identifica quindi facilmente come rappresentazione divina e coscienza totale della vita: una forza talmente grandiosa e luminosa da accecare l’occhio umano se questo vi sofferma, anche per poco, il suo sguardo. Il Sole, tuttavia, se confrontato con le dimensioni delle galassie vicine, è così piccolo da sparire completamente. In quest’ottica, il Sole fisico è solo la manifestazione esteriore più accessibile di quel Sole, Dio, o dio, cui spetta il dominio effettivo sull’universo. Così come il Sole fisico fa le veci di Dio nel sistema solare, il sé personale (indicato dal Sole nella carta natale) rappresenta Dio nell’ambito della percezione umana separata.
Il culto del Sole domina tutte le grandi civiltà originate dalla mitica discesa sulla Terra di un essere divino in rappresentanza del potere supremo del Cielo. Osiride, Dioniso, Baal, Apollo, Mitra, Abramo, Ermete e altri ancora incarnarono questo Reggente che plasmò in seguito le principali religioni monoteistiche e la stessa figura del Cristo (la Luce del mondo). Nei tempi di Roma antica e nel Medioevo, il Sole risplende come il re dei pianeti e fino al diciottesimo secolo trova la sua rappresentazione visibile nei monarchi e imperatori. Le tradizioni celtiche, teutoniche e varie culture tribali in Africa, America e Oceania considerano il Sole come un principio femminile. Tipici simboli del Sole sono la svastica (“essere positivo” in sanscrito), la ruota che gira, il ragno al centro della ragnatela, il dragone cinese, il serpente alato o piumato, l’occhio.
Il Sole è composto principalmente di idrogeno (H), il costituente numero uno dell’universo e il più semplice tra gli atomi (un unico elettrone che ruota attorno a un nucleo composto di un neutrone e un protone). All’interno del suo nucleo il Sole converte l’idrogeno in elio (He), ed è questo tipo di fusione nucleare che permette a parte dell’idrogeno di trasformarsi in energia radiante. Tra circa 8000 milioni di anni, il Sole esaurirà le riserve di idrogeno e il suo specifico processo di trasformazione e rilascio dell’energia finirà definitivamente. Il Sole, dopo aver completato la sua funzione di dispensatore di luce e calore attraverso la donazione totale della sua energia, sarà inghiottito dall’universo insieme ai suoi pianeti.
Nella mitologia greca il Sole è identificato con due divinità: Elio e Apollo. Elio appartiene alla generazione dei Titani, anteriore agli dei dell’Olimpo di cui fa parte Apollo. La sua caratteristica principale è la capacità di vedere qualunque cosa e di portare luce in ogni tipo di situazione. Elio è rappresentato come un giovane di grande bellezza, con la testa circondata di raggi, mentre percorre il cielo su un carro di fuoco trainato da quattro cavalli. Apollo, figlio di Zeus e Latona, e fratello gemello di Artemide, è riprodotto come un essere di estrema avvenenza ed è assai popolare nel mondo occidentale. Dio della luce, della musica, della scienza e della medicina, possiede il dono della profezia e della guarigione. Sebbene non abbia una consorte, poiché promise di farne a meno per sempre, è il padre di diversi figli, tra cui Asclepio, il celebre dio della guarigione. A Delfi riesce a sconfiggere il serpente Pitone, che Era invia presa dalla gelosia per la maternità di Latona. Latona riesce a mettere alla luce Artemide e, con l’aiuto della figlia, mette al mondo anche Apollo. In seguito, il dio fonda il santuario sul cui portale è posto il motto “conosci te stesso”.
Apollo viene oggigiorno sovente considerato come il rappresentante degli aspetti coscienti, razionali, solari e positivi della vita, in contrapposizione a quelli inconsci, oscuri, nascosti o negativi. Nel contesto della società contemporanea quest’attitudine si amplifica nel rifiuto della morte e nella repressione di quanto è in relazione con gli aspetti oscuri della vita (il serpente). Questi elementi non sono in relazione con la natura originale di Apollo. Paradossalmente era un dio associato con le tenebre, i luoghi occulti, il mondo sotterraneo e la morte. In tempi romani, le ore notturne erano considerate quelle più adatte per ricevere guarigione e guida al suo tempio. Nell’Italia meridionale, in Anatolia e in altri luoghi del mondo greco i suoi santuari erano eretti all’ingresso delle caverne e servivano come accesso al Mondo del Basso. Il corpo sacerdotale e gli iniziati del dio vi entravano nel mezzo della notte, mentre all’imbrunire le sacerdotesse di Apollo erano rinchiuse nel tempio. La loro mistica unione notturna con il dio gli consentiva di comunicare profezie il mattino seguente. La pratica di discendere nelle caverne per ricevere guida e visioni era pure tipica delle scuole misteriche di Pitagora diffuse nell’Italia meridionale. Parmenide, filosofo e sacerdote di Apollo, era uno dei maestri specializzati nel lavoro di incubazione notturna.
Apollo agisce come divinità di guarigione a un livello multidimensionale di coscienza, che si riflette nei relativi oracoli pieni di irrazionalità e trabocchetti. Tuttavia, la sua natura oscura non è selvaggia e catartica come quella di Dioniso. Si esprime principalmente nel silenzio e nell’immobilità, mediante l’emergenza di una dimensione oltre il tempo e lo spazio. La conoscenza attribuita ad Apollo non origina dalla razionalità o logica del pensiero. Essa deriva dall’esperienza diretta di guarigione attraverso gli stati sciamanici di coscienza, mediante l’emergenza di una sfera oltre quella spazio-temporale.
La posizione del Sole nel tema natale può indicare ordinariamente l’Intento generale della persona, le aree di maggiore espressione creativa e l’ego in base al modello freudiano della psiche. Il Sole risuona con l’identità centrale, il potenziale di risplendere nel mondo e di elargire i propri doni. Così come il Sole è al centro del sistema solare, il Sole nella carta natale rappresenta il centro della percezione di quello che sei o credi di essere.
A volte il Sole può essere oscurato da nuvole: fai compromessi o ti lasci invadere da pensieri ed emozioni periferiche. Perdi di vista il tuo Intento e ti dimentichi cosa vuoi veramente, così le cose diventano difficili e la vita cessa di scorrere. Attraverso il Sole ritrovi la tua identità più vicina alla realtà, cresci, e l’esistenza si vivacizza. Ma il Sole non va confuso con il Centro, la tua vera essenza. Quando ciò accade, l’ego attivo, contrapposto a quello passivo della Luna, ha il sopravvento, l’energia solare è condensata, separata dal collegamento con la realtà effettiva e ogni sorta di rancore inizia a proliferare. Il Sole opera come mediatore tra la realtà ordinaria e quella multidimensionale. Esso indica le aree e il tipo di energia disponibile per te onde conseguire il tuo Intento, le sfere in cui puoi maggiormente risplendere e caricarti di energia, dove puoi sentirti orgoglioso di quello che sei.
Quando il Sole è posto sotto l’orizzonte, nella parte inferiore della carta natale, l’Intento dell’individuo tende a svilupparsi generalmente per mezzo della ricerca interiore, del tempo dedicato a sé stessi, di attività meditative e della solitudine. Il Sole sopra all’orizzonte, nella parte superiore della carta, può essere invece un’indicazione che l’individuo si realizza tramite l’azione nel mondo esterno e il confronto con gli altri. Se il Sole si trova nella parte orientale del tema, la via di risveglio dell’individuo può avvenire attraverso l’atto creativo, il protagonismo e l’uso del proprio potere nel mondo. Quando si trova nella parte occidentale, la persona sembra trovarsi di fronte a eventi prodotti da circostanze non controllabili e tende a seguire un percorso di accettazione. La presenza del Sole nel primo quadrante (dall’Ascendente all’Imum Coeli) indica una via di evoluzione per mezzo dell’esperienza individuale, la meditazione, l’intuizione, la padronanza di sé. Il respiro è molto importante per queste persone poiché rende loro accessibile l’uso dell’intuizione. Il Sole nel secondo quadrante (dall’Ascendente al Medium Coeli) evidenzia un forte potere di crescita, iniziativa, talento, attitudine da guerriero e notevoli capacità creative. Per questi individui è fondamentale impegnarsi per la realizzazione di obiettivi nel mondo esterno e avere un Intento chiaro. Il Sole nel terzo quadrante (dal Medium Coeli al Discendente) può indicare una via fondata sull’accettazione degli altri e sulla trasformazione. Queste persone tendono a essere coinvolte nei rapporti sociali. Allorché cercano di avere un’attitudine di controllo vivono continue situazioni di crisi. In caso contrario esprimono la loro creatività e risplendono nel rapporto con gli altri Il Sole nel quarto quadrante indica una via mistica in cui l’individuo non cerca più di controllare gli eventi ma li accetta. È un percorso che richiede fede e la capacità di affrontare la paura dell’ignoto. Quanto indicato sopra non è mai vincolante e non può in alcun modo descrivere la natura di un individuo. Lo scopo di questo lavoro è liberarci dai condizionamenti della carta astrologica personale. Ogni essere umano possiede tutte le caratteristiche dei quadranti che si tratta di attivare e integrare, liberandosi dall’identificazione e dai limiti della posizione del Sole natale.
La Luna
Il simbolo grafico lunare è un doppio semicerchio che ritrae la Luna così come viene vista nella sua fase crescente. Il semicerchio è indicativo dell’anima, mentre la fase crescente rappresenta il processo di passaggio verso la Luna Piena: una fase di creatività e fecondità potenziale che porterà al completamento del cerchio (spirito). Il doppio semicerchio può indicare l’anima che si autocontempla per prendere maggiore consapevolezza della sua natura, o che si ostina a rimanervi radicata nel timore di perdere la sicurezza della sua identificazione. Alcuni hanno ravvisato la somiglianza del simbolo della Luna con quello di una barca. La barca consente di trovare protezione tra le acque dei mari emotivi e insegna anche che il solo modo di affrontare le emozioni è quello di galleggiarvi sopra piuttosto che affogare o lasciarsi ingoiare da esse.
La Luna è il satellite naturale della Terra attorno a cui ruota una volta ogni 27 giorni 7 ore e 43 minuti. È il corpo più luminoso nel cielo notturno e, sebbene sia astronomicamente di dimensioni di gran lunga inferiori, la sua forma piena appare agli occhi umani di grandezza simile a quella del Sole nel cielo diurno. Il diametro della Luna è solo quattro volte più piccolo di quello della Terra e, anche se nel sistema solare esistono alcuni satelliti più grandi della Luna, nessuno di essi è così grande in rapporto al pianeta di riferimento. Questo è uno dei motivi per cui Terra e Luna sono spesso definiti da alcuni scienziati e occultisti come pianeti gemelli.
Nell’antichità la Luna era adorata con una molteplicità di nomi. Nella mitologia grecoromana la Luna è rappresentata da due divinità di base (Selene e Artemide) cui si aggiungono altre dee o figure mitiche che variano secondo le funzioni specifiche o le fasi lunari. Questo numero consistente di dee attribuite alla Luna è dovuto al ciclico alternarsi di ere di predominio femminile a di predominio maschile. La supremazia maschile, tipica dell’età che pare avviarsi a conclusione, si riflette astrologicamente nella distribuzione delle identità sessuali convenzionali dei corpi celesti. Su dieci pianeti astrologici solo due (Luna e Venere) possiedono caratteristiche visibilmente femminili. Di conseguenza tale squilibrio ha costretto diversi aspetti della natura femminile a essere riconosciuti solo per mezzo di questi due corpi celesti. L’identificazione sessuale rappresenta uno dei sintomi più evidenti del processo di separazione dell’ego, laddove la coscienza multidimensionale si fonda sull’equilibrio e sulla trascendenza di ogni dualismo. In questo contesto il Sole, la Luna e ogni altro archetipo, dapprima percepito attraverso apparenti aspetti maschili e femminili, si manifesta infine nella sua sintesi unitaria primordiale.
Selene, figlia di Iperione e Teia (entrambi Titani e figli di Urano e Gaia), è la classica rappresentazione della Luna. Essa appartiene alla vecchia generazione degli dei. È spesso ritratta come una donna giovane e bella, che si muove nel cielo sopra un carro d’argento trainato da due cavalli o da un toro. Con Elio (Sole), suo fratello e compagno, si unisce all’inizio di ogni ciclo lunare (Luna Nuova). È in relazione con la Luna Piena e famosa per i suoi amori con Zeus, Pan ed Endimione. A quest’ultimo, Zeus concede di dormire perennemente in eterna giovinezza. Selene, innamorata, si unisce a lui ripetutamente nel sonno, e dà alla luce ben cinquanta figlie. A un’altra generazione di dei appartiene Artemide (Diana presso i Romani), sorella di Apollo (la controparte solare) e figlia di Zeus e Latona. La dea decide di rimanere eternamente vergine, a differenza di Selene, ed è rappresentata come una ragazza selvaggia e vendicativa, armata di arco e frecce.
Nella tradizione cristiana la Luna può identificarsi con Maria, la Madonna, a cui sono dati numerosi attributi che si riflettono nella varietà di icone e di celebrazioni a lei dedicate. In Apocalisse 12:1 è descritta come segue: “Poi apparve un gran segno nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle”.
Il culto di Maria costituisce un’emanazione e preservazione del culto di antiche dee, come Artemide, Cibele e Iside “dai diecimila nomi”, la grande divinità del pantheon egiziano. Quest’ultima divenne assai popolare anche in Grecia, a Roma e nelle sue province, dove era venerata come Stella Maris (stella del mare) e disponeva di numerosi santuari a lei dedicati. Questo culto fu in seguito integrato in quello della controversa Vergine Nera o Madonna Nera.
La Luna ha un ruolo decisivo sulla vita della Terra: regola il flusso delle acque dei mari, esercita influenze sulla vita vegetale e animale, oltre che su quelle umane (cicli mestruali, periodi di gravidanza, battiti cardiaci, onde cerebrali, ecc.). Poiché la più alta concentrazione di nascite avviene durante la Luna Piena, la Luna pare esercitare la sua influenza, in aggiunta ai liquidi delle maree, anche su quelli amniotici. Gli oggetti più antichi a noi pervenuti nel corso della storia umana rivelano la precisa associazione tra ciclo mestruale e lunare. È risaputo che le donne che vivono insieme tendono a sincronizzare i loro cicli mestruali e, poiché gli antichi abitatori della Terra erano organizzati in piccole unità tribali, le mestruazioni e i cicli di fertilità finivano per avere la stessa cadenza per tutte le donne. Secondo alcuni fu proprio l’analogia tra ciclo mestruale e lunare che portò alla creazione dello zodiaco e all’inizio dell’osservazione astronomica.
Fin dai tempi più remoti i cicli lunari ebbero la funzione di indicare l’andamento del tempo. Il mese di allora durava 29 giorni e mezzo, e iniziava con la Luna Nuova per finire con quella successiva. In quei tempi il ciclo annuale era diviso generalmente in tredici mesi lunari, poi in seguito quest’usanza venne meno: l’anno fu suddiviso in dodici parti e così via via iniziarono a sorgere superstizioni e misteri riguardo il numero tredici.
Per molti astrologi la posizione della Luna indica i modelli di comportamento istintivo e di reazione inconsapevole, i condizionamenti e l’id secondo il modello freudiano della psiche. L’essenza della Luna è familiare e intima, indipendentemente dal fatto di avere un’espressione armonica o disarmonica. È un punto sicuro di ritorno in momenti di stress e situazioni difficili, o allorché nulla di particolare sta accadendo e v’è solo la necessità di rilassarsi. Talvolta l’espressione di questo spazio può diventare paralizzante e ostacolare il percorso di trasformazione di un individuo. Il blocco fondamentale collegato alla Luna è quello del dolore. Dietro l’espressione delle emozioni lunari si celano uno o più episodi, individuali o collettivi, in cui si è prodotta una ferita. Il ricordo di tale evento continua a provocare paura. La posizione della Luna nel tema natale indica le situazioni in cui l’individuo può sentire questa paura, e gli schemi di risposta sviluppati per proteggersi a tale riguardo. Essa indica anche le sensazioni riguardo la nostra presenza fisica sulla Terra. Secondo lo stato lunare, possiamo essere a nostro agio, sentirci a casa, o al contrario, provare alienazione e fastidio.
La Luna descrive spesso la madre o chi ha svolto questo ruolo nell’infanzia. Come per tutte le persone che individuiamo nella carta astrologica, si tratta sempre di una proiezione e non della madre effettiva. In questo caso la Luna indica il modo in cui percepisci la figura materna e l’ambiente famigliare. Qui ogni componente della famiglia ha una sua proiezione, così come una sua distinta posizione lunare. La Luna porta con sé le memorie più remote e significative, ed è indicativa del nostro atteggiamento verso il passato. Essa è spesso in relazione con quei luoghi e periodi storici che maggiormente ci attirano o verso cui proviamo repulsione. La presenza di pianeti sugli angoli o punti medi, l’ultimo pianeta che la Luna ha incontrato prima della nascita, la posizione della Luna natale, il pianeta che governa la Luna o Imum Coeli e gli aspetti con questi pianeti identificano in genere le tradizioni, i luoghi e i lignaggi che risuonano maggiormente dentro di noi o che sono in rapporto con vite passate significative.
Nel lavoro astrosciamanico la Luna svolge un ruolo significativo poiché fornisce informazioni importanti riguardo il lignaggio, il cammino iniziatico ancestrale o la scuola misterica di cui la persona ha già avuto esperienza. Quest’area, che l’individuo probabilmente ha conosciuto a fondo in tempi precedenti o realtà parallele, rappresenta un fondamento essenziale per la realizzazione dell’Intento di base nella vita o dimensione corrente. Allo stesso tempo, può pure causare dipendenza, attaccamento o abuso quando il suo potenziale acquisito non è focalizzato nell’ambito del cammino presente di iniziazione, che potrebbe differire notevolmente dal precedente.
La Luna non ha luce propria e riflette quella del Sole: di conseguenza, l’anima lunare rispecchia lo spirito solare ed è lo strumento attraverso cui quest’ultimo si esprime nel mondo. Il lato lunare, quando entra in rapporto con quello solare, consente di dare forma all’Intento connesso alla Funzione attraverso il riconoscimento e la liberazione dei rancori. La Luna è la forza fondamentale che permette all’Intento di concretizzarsi e di integrarsi insieme alle altre forze per operare in accordo con la Funzione. Quando l’Intento non è chiaro o è sconnesso dalla Funzione, la Luna diventa vulnerabile a ogni tipo di influenza esterna e la persona in questione finisce con l’essere travolta dai rancori del suo passato personale e di quello planetario. Il passato può essere integrato solo quando l’individuo riesce a riconciliarsi con esso. Ciò, in molti casi, significa rivisitare il passato, nelle situazioni che si presentano spontaneamente o attraverso procedure apposite (liberazione dei rancori, rituali, viaggi sciamanici, ecc.), e operare cambiamenti e scelte alternative.
Nelle tradizioni di molti indiani d’America la Luna viene chiamata Nonna Luna per sottolineare il suo ruolo primario nell’ambito del femminile e distinguerlo da quello della Madre Terra. La Luna, con la sua rotazione ciclica attorno alla Terra, costituisce uno scudo protettivo rispetto alle energie esistenti al di fuori dello spazio gravitazionale terrestre. Per quanto sia preciso il transito di un pianeta nel cielo, non è possibile esprimerlo attraverso la nostra coscienza finché il ciclo lunare non distribuisce la sua energia. Ogni pianeta deve chiedere il permesso a Nonna Luna per poter accedere al piano terrestre e agire nella nostra vita. La conoscenza e la frequentazione dei ritmi del ciclo lunare ci consente di liberarci dai limiti fatali della realtà separata e di risvegliare la nostra vera natura multidimensionale. L’uomo ordinario si muove freneticamente nel tempo e nello spazio, vittima di continui mutamenti e preda di informazioni ricevuta a una velocità maggiore di quanto è in grado di elaborare. Dice Buz Myers:
Finché non impariamo a elaborare le informazioni non possiamo conoscere veramente alcunché. Non impariamo a elaborare le informazioni per mezzo del pensiero, impariamo con l’esperienza. Non possiamo ottenere saggezza senza esperienza. Bisogna che insegniamo alla gente a vivere secondo le fasi lunari e a permettere loro di rallentare il loro ritmo per iniziare a entrare in armonia con Nonna Luna. Sono la Madre Terra (il punto opposto al Sole) e la Nonna Luna che controllano l’energia della Terra. Se vuoi averne accesso devi muoverti nel tuo femminile per riceverla, non nel maschile [2].
Il calendario lunare si basa sulla consapevolezza del movimento sincronizzato del Sole, della Luna e della Terra. Il calendario Gregoriano, dominante oggigiorno sul pianeta, è politico e arbitrario, per cui favorisce la preservazione di una realtà separata e meccanicista, che si riflette nei rapporti e nella cultura umana contemporanea. Questo tempo artificiale domina le nostre vite, distribuendole in minuti, ore, giorni, mesi e anni fittizi, che ci riducono a semplici ingranaggi di una simulazione a circuito chiuso. Liberarci dall’asservimento al tempo lineare è tappa obbligata lungo il sentiero del recupero della nostra identità multidimensionale.
Esistono ancora pochi luoghi e culture sul pianeta in cui il tempo lineare non è dominante, oasi in cui è possibile aprirsi ai ritmi naturali di chi veramente siamo. Sono luoghi in via di estinzione che si tratta di mantenere in vita. Esiste tuttavia un luogo che non si estinguerà mai, verso cui è rivolta la nostra precipua attenzione, non importa cosa accada su questo pianeta. Questo luogo è dentro di noi, nella matrice del nostro essere, nel Centro, in ciò che alla fine rimane quando tutto il resto perisce. Scrive José Arguelles:
Il potere della mente creò la macchina e il tempo artificiale che governa le nostre vite. Quando ritorna a sé stesso, il potere della mente può alla fine guarire tutto. Il potere di centomila menti sincronizzate su una singola coscienza planetaria focalizzata su un piunto singolo potrebbe alterare l’evoluzione della nostra mente e spirito in modo irrevocabile, fornendoci la conoscenza, l’intuizione e le capacità telepatiche per trasformare la nostra crisi in una seconda creazione.
NOTE:
[1] Bruno Cerchio, Simbologia astrologica, Mediterranee, Roma, 1981, p. 37.
[2] Robert “Buz” Myers, “The Moon as a Trigger for Transformation”, Metamorphosis Conference: May 19-21, 1989, RKM Enterprises, P.O. Box 23042, Euclid, Ohio 44123 (audiocassetta).
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