Non siamo all’inizio del 2023! Quindi se ti senti sotto pressione e già un po’ frustrato perché da alcuni giorni è iniziato l’anno nuovo e ancora non hai inquadrato i tuoi propositi per affrontarlo in grande stile, o perché, nonostante le aspettative luminose, ti ritrovi a gestire gli stessi problemi di prima o anche peggio, RILASSATI, o almeno provaci. Non è iniziato proprio niente!
Cerca almeno per qualche minuto a schierarti fuori dal tempo ordinario e a considerare la tua vita senza relazionarla con questo calendario artificiale imposto da un papa bolognese nel 1582 con la bolla denominata da lui stesso “Inter gravissimas” (tra le cose gravissime), che già di per se è tutto un programma. La cosa più grave risiede nella natura esplicitamente perpetua di tale calendario, da cui deriva il fatto che chi lo adotta in modo assoluto rischia di essere asservito per l’eternità al suo dominio.
Ora ritengo offensivo per l’intelligenza del lettore documentare i motivi per cui l’anno 2023, e il calendario che lo rivendica, è del tutto privo di fondamento, poiché ciò è documentato ampiamente a livello storico e scientifico. Mi permetto solo di fare notare, un altro dato assai noto. Laddove questo calendario menzognero e unipolare, che condiziona l’intero pianeta, è l’unico a essere considerato non solo a Bologna, ma in tutta l’Italia, l’Europa e il mondo occidentale, vi sono in codesto mondo alcune culture bipolari o multipolari che fortunatamente onorano calendari alternativi. Ciò consente a tali genti di non asservirsi al monopolio occidentale del tempo e di poter navigare lungo più linee temporali. Quindi da un lato costoro si riferiscono all’anno 2023 per rapportarsi con le questioni arbitrarie, economiche, politiche e moderniste imposte dall’imperialismo occidentale, ma mantengono integra la loro cultura, religione e spiritualità utilizzando una distinta definizione del tempo. Per i musulmani siamo ora nel 1444, per gli ebrei nel 5783, per i cinesi nel 4720, per i buddisti nel 2563, per i persiani nel 1401, ecc.
Quindi, se sei bolognese, italiano, europeo, occidentale, per favore prenditi un momento per uscire fuori dal calendario. Non dipendere almeno per qualche minuto dalla data in cui ti hanno convinto di essere. Prova inoltre a non identificarti con il tuo anno di nascita, che figura pure “tra le cose gravissime” del papa bolognese, ed evita di sottrarlo al mendace anno presente, onde derivarne la tua età, che è decisamente quanto di più grave puoi fare per definire te stesso. Indi, considera chi sei, senza alcun riferimento all’età che ti attribuisci e all’anno in cui ti collochi. Forse troverai la pace, oppure vedi cosa ne ricavi.