Non importa quanto ti impegni e lotti nella vita, fin quando resti bloccato in terza dimensione sarai sempre alla mercé del tempo biologico lineare e di tutti gli incidenti e i problemi relativi.
Il tempo lineare parte da un punto di inizio (nascita) a un punto finale (morte) seguendo un solo senso di marcia, con un andamento fisso, che non si può cambiare, fermare, rallentare o velocizzare.
Nelle dimensioni superiori il tempo in cui ti trovi e quindi anche l’età che hai, così come il tempo in cui si trovano gli altri e la loro età, è multidimensionale. Questo significa che può cambiare radicalmente, sia il senso di marcia, quindi avanti o indietro, sia la sua velocità, sia anche la collocazione spaziale, ossia puoi passare oltre che da un tempo all’altro, piure da un luogo all’altro, istantaneamente.
Se ci fai caso, questo è quel che succede quando sogni. Interessante, vero?
Questo significa che, quando non ci identifichiamo con il corpo fisico lineare, cosa che avviene soprattutto quando dormiamo, spontaneamente diventiamo multidimensionali, non dipendiamo più dal tempo lineare.
Tuttavia, questo succede inconsciamente, mentre la nostra parte cosciente seguita a identificarsi con il tempo lineare, con un’identità in costante pericolo e destinata a invecchiare e morire.
Le cose potrebbero iniziare a cambiare radicalmente se decidessimo di vivere alcuni momenti di multidimensionalità in modo cosciente.
Invece, ci ostiniamo a ritenere reale solo le identità fisiche lineari, e in questo modo condanniamo sia noi stessi sia gli altri all’invecchiamento, la malattia e la morte.
Per esempio, abbiamo conosciuto un amico, quando era bello, giovane, pieno di vitalità, gioia ed entusiasmo. Ora, invece si trova in un letto di ospedale, infermo, degradato, sofferente, sfiduciato. Se consideriamo la terza dimensione come l’unica realtà, ecco che per il nostro amico non ci sono più speranze, specialmente se ha una malattia terminale. In ogni modo anche se guarisse, più avanti nel tempo è destinato a star male di nuovo e morire. La stessa sorte accadrà a noi.
Da un lato il tempo lineare ci mostra questa versione del nostro amico, dall’altro a livello multidimensionale ci sono tutte le sue versioni possibili. In un solo istante l’amico potrebbe spostarsi in un altro tempo e luogo, passando dalla malattia alla massima salute. Ma invece succede che sia l’amico in questione sia noi, che lo vediamo nello stato presente, seguitiamo a considerare la realtà lineare come l’unica effettiva realtà. La cosa più orribile e paradossale è che, nonostante il dolore per quel che sta accadendo, siamo noi stessi a condannarci a questa fine, ostinandoci a considerare il tempo lineare come l’unico possibile.
Certo non è facile! Occorre uno sforzo creativo cosciente e decisamente ribelle per spostarsi nel multidimensionale. Non è affatto semplice perché la mente cosciente umana per diversi millenni è stata programmata secondo una configurazione separata fondata sul tempo lineare. Forse ci sono dei buoni motivi nella linearità del tempo. Ma anche se ci fossero per quale motivo devono essere imposti a noi e agli altri?
Se non ti va di condannare te stesso e gli altri a un dolore e a una morte sicura, prova a mettere di tanto in tanto in discussione quello che vedi in terza dimensione.
Sia che tu veda qualcosa di bello o brutto, in salute o ammalato, non considerarlo mai come l’unica realtà possibile. Quando hai esperienze piacevoli nella vita, conservane il ricordo, e permetti a te stesso e agli altri di ritornarci, quando nel tempo lineare la vita diventa dolorosa. Inoltre, permetti a te stesso e agli altri di immaginare e sognare la realizzazione dei propri desideri, indipendentemente dalle circostanze e limiti del tempo lineare.
Non permettere a te e a nessuno di rinunciare ai propri sogni, non importa che cosa succeda nel tempo lineare, anche se rimane poco tempo o ci si trova sul letto di morte.
Questa è in vero la più grande rivoluzione possibile.
Siamo qui per liberarci dal tempo biologico lineare o per continuare a essere suoi schiavi.