Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? (Mt 16:26).
Da una prospettiva multidimensionale forse non è possibile perdere l’anima, ma nel mondo umano questo pare essere lo scopo principale, insieme, paradossalmente, mi auguro, a quello di recuperarla.
Questo mondo pare essere la dimora di quanti, a loro insaputa, fanno finta di sapere chi sono fino al momento auspicato in cui si avvedono della loro finzione e si mettono alla ricerca di chi sono davvero.
Quindi, se vivi in questo mondo, e ti senti assai confuso riguardo chi e dove sei effettivamente, o hai compreso che ti manca qualcosa di fondamentale nella vita, fino al punto di ritenere di aver perso l’anima, la tua effettiva natura, ecc., allora RALLEGRATI!
Questo è un sintomo vitale per eccellenza, che prova quanto la tua anima sia ancora assai presente. Sei nella fase chiave della tua permanenza in questo pianeta, in cui puoi decidere di arrestare il processo sistematico di perdita dell’anima, evitando così di diventare un replicante della realtà consensuale di questo mondo separato.
Questa fase comporta una crisi radicale di tutto quello in cui hai creduto e che hai finto di essere senza saperlo. È il preludio di un senso di vuoto e di ignoranza indicibile, l’anticamera di un’inversione a U, che ti motiva fermamente a recuperare, pezzo dopo pezzo, ogni parte della tua effettiva natura.
In questo mondo l’amnesia e la progressiva perdita dell’anima è pressoché inevitabile. Ciò accade in tempi molto brevi, allorché inizi a essere plasmato dalle regole e dalle credenze delle società umane e, in particolare, tramite l’identificazione esclusiva con un corpo fisico separato in competizione, antagonismo o in provvisorie alleanze con altri.
Recuperare l’anima significa ripristinarne gradualmente la consapevolezza. Questo però serve a poco se poi la perdi nuovamente. Oltre che imparare a recuperare la consapevolezza dell’anima si tratta di apprendere a non smarrirla. Come la perdi?
Un’occasione frequente di perdita ha luogo ogni volta che dai giudizi e definizioni fisse su di te e sugli altri. Quando questo succede ripetutamente, a un certo punto, la tua anima se ne va, e quel che ti rimane sono solo i giudizi e le definizioni.
L’anima è libera, innocente, priva di sentenze e idee fisse. Se siamo pieni di giudizi e definizioni, rimane davvero poco spazio per l’anima.
Vuoi recuperare l’anima ed evitare di perderla in continuazione? Cessa in primo luogo di giudicarti, e smettila di giudicare anche gli altri.
Prova a guardare e ascoltare senza giudicare, evitando di usare frasi del tipo “io sono così…”, “lui è in quel modo…”, “lei in quell’altro…”, “tu fai sempre…”
Impara ad ascoltare, guardare e sentire te e gli altri come un mistero, oltre le parole e le impressioni, le idee e le credenze.
Se puoi fare questo, anche per poco, rallegrati, perché ti è ancora rimasta la consapevolezza dell’anima. Allora continua, fallo per più tempo. Se non sei in grado di farlo forse è perché ti giudichi incapace di farlo, per cui si tratta solo di lasciare andare questo giudizio e allora l’avrai già fatto.
Per lavorare su quanto sopra ci sono tante strategie e sentieri. Prima di tutto chiedi alla tua anima, fatti guidare. A mio vedere, non esistono sentieri assoluti e obbligati per tutti, tanto che sono proprio quelli che si definiscono tali che spesso causano le perdite più devastanti dell’anima.
Per lavorare su quanto sopra ci sono tante strategie e sentieri. Prima di tutto chiedi alla tua anima, fatti guidare. A mio vedere, non esistono sentieri assoluti e obbligati per tutti, tanto che sono proprio quelli che si definiscono tali che spesso causano le perdite più devastanti dell’anima.