Marzo nel calendario romano era dedicato a Marte perché in questo mese iniziava la stagione delle guerre, per cui dal primo di marzo, dopo il riposo invernale, ci si preparava per imminenti conflitti, invocando la protezione del dio.
Tuttavia Marte era invocato non per promuovere la guerra e il conflitto, bensì per assicurare la pace. È opinione radicata nel genere umano che è necessario attaccare per difendersi e mantenere la pace.
Quando pensiamo di attaccare per difenderci, ci sentiamo protetti credendo che fare del male a un altro ci porti la pace. Ci difendiamo dalla paura verso qualcuno, attaccandolo. In questo modo la paura viene alimentata con il conflitto e, ben lungi dall’essere eliminata, si espande e viene protetta, per cui ci sarà sempre una stagione della guerra.
“Tu fai ciò da cui ti difendi, ed è la tua stessa difesa contro di esso che lo rende reale ed inevitabile. Deponi le tue armi, e solo allora percepirai che è falso. Sembra che attacchi il nemico esterno. Tuttavia la tua difesa dà vita ad un nemico interiore, un pensiero alieno in guerra con te, che ti priva della pace, dividendo la tua mente in due campi che sembrano completamente irriconciliabili.” (Un corso in miracoli, Lezione 170)
Immagine: “Venere e Marte” di Sandro Botticelli, nato l’1 marzo 1445